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Eventi | 15 maggio 2019, 07:30

A giugno ritorna il Flowers Festival con Ezio Bosso e Joan Baez

Venti concerti dal 27 giugno al 20 luglio al Parco della Certosa Reale di Collegno. Il tema di quest'anno sarà "Building a new society", scelto dagli organizzatori per sottolineare la necessità di costruire una società con nuove fondamenta

A giugno ritorna il Flowers Festival con Ezio Bosso e Joan Baez

Uno degli appuntamenti musicali più attesi dell'anno sta finalmente per tornare: è stato presentato questa mattina, infatti, il Flowers Festival, ormai tradizionale rassegna organizzata dall'Associazione Culturale Hiroshima Mon Amour in collaborazione con la Cooperativa Culturale Biancaneve. La cornice sarà, come di consueto, quella del Parco della Certosa Reale di Collegno, per un calendario ricco di concerti in programma dal 27 giugno al 20 luglio.

Dopo due edizioni dedicate a Franco Basaglia, il tema scelto per quest'anno è "Building a new society": "Con questo - ha commentato il direttore artistico Fabrizio Gargarone - vogliamo sottolineare, visto il periodo storico che stiamo vivendo, la necessità di costruire nuove fondamenta per una nuova società".  Anche la scelta degli artisti per  l'edizione 2019 ha rispettato questo presupposto: "Joan Baez - ha aggiunto - è testimone di un grande movimento che, negli anni '60 del secolo scorso, provò a cambiare il mondo; lei stessa si definisce prima attivista sociale e poi artista. Lo stesso discorso vale anche per Ezio Bosso, reduce da un discorso applauditissimo sul senso di unità al Parlamento Europeo". Tra gli altri ospiti, da segnalare la presenza di Yann Tiersen, Jack Savoretti, Ex-Otago, Zen Circus, Motta e molti altri.

Il presidente della fondazione Piemonte dal Vivo Matteo Negrin, infine, ha ricordato l'importanza del concetto di comunità:  "Il Parco della Certosa Reale - ha dichiarato - insieme alla Lavanderia a Vapore sono uno degli esempi più riusciti di riqualificazione urbana, lontano anni luce dall'idea precedente di manicomio. Il Flowers Festival, negli anni, è riuscito a costruire una comunità, dove pubblico e artisti si riconoscono a vicenda".

Marco Berton

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