Dopo l'incontro con i candidati alle ormai imminenti Regionali e le richieste messe sul tavolo, il mondo dell'artigianato piemontese si conferma in una situazione di sostanziale pessimismo. Lo dicono i numeri della seconda indagine trimestrale congiunturale del 2019 di Confartigianato Imprese Piemonte conferma, che mostra numeri sostanzialmente concordi con quanto mostrato già a marzo.
In particolare, per quanto riguarda l'andamento occupazionale, il tasso è dello 0,5% come nel trimestre scorso, mentre la propensione all’assunzione di apprendisti scende dal 6,05% al 5,81%. Sostanzialmente immutata anche la previsione sulla produzione totale, che da +3,74% scende al +3,57%. Stabile, seppur sempre negativo, il saldo dei nuovi ordini che passa dal -1,78% al -1,72%. Anche gli ordini oltre l'orizzonte dei tre mesi scendono (dal 3,12 al 2,45%) e le esportazioni restano al palo, passando dal -2,08 al -1,99%.
Una situazione che, se da un lato fa peggiorare le previsioni di ritardi negli incassi (salgono dal 18,32% al 24,45%), per quanto riguarda gli investimenti lasciano il freno a mano tirato, con le previsioni per ampliamenti che si attestano al 5,85% e le stime di investimenti per sostituzioni al 26,45%. Chi non ha intenzione di investire rappresenta il 41,15%.
“Il nostro sondaggio – osserva Giorgio Felici, presidente di Confartigianato Imprese Piemonte – riflette le preoccupazioni delle imprese artigiane, anche in considerazione delle recenti voci, non confermate ma non confortanti, sulle prospettive di crescita della nostra economia. Nell’imminenza della consultazione elettorale regionale, gli artigiani richiedono ai candidati attenzione alle esigenze delle piccole imprese, essenziale per garantire la ripresa del sistema economico piemontese. In particolare occorre che nella prossima legislatura vengano attuate alcune scelte strategiche, tra cui: individuazione nella nuova Giunta regionale di un Assessore di riferimento per l’artigianato; l’assegnazione di risorse certe, adeguate e continuative per avviare e mantenere nel tempo politiche di sostegno per le imprese; l’agevolazione nell’accesso al credito per le piccole imprese”.
“Per quanto riguarda le elezioni Europee – aggiunge Felici – ci aspettiamo che i parlamentari di espressione piemontese abbiano le competenze tecniche, a partire dalla padronanza delle lingue, e la capacità politica per sostenere con determinazione ed efficacia gli interessi del nostro Paese ed, in particolare, delle piccole imprese della nostra regione”.