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Economia e lavoro | 13 giugno 2019, 15:37

Ravanelli (Confindustria): "Basta con la prudenza, gli imprenditori si aprano a nuovi modelli e partner finanziari"

Il presidente degli industriali piemontesi commenta la rilevazione di Bankitalia: "I numeri confermano la stagnazione, abbiamo l'obbligo dopo lunghi anni di crisi di valutare un cambiamento, nella governance e non solo"

Ravanelli (Confindustria): "Basta con la prudenza, gli imprenditori si aprano a nuovi modelli e partner finanziari"

Prima quelli di Unioncamere, sia sulla congiunturale che sull'export, ora quelli della Banca d'Italia. Gli allarmi continuano a risuonare nell'aria dell'economia Piemontese e da Fabrizio Ravanelli, presidente di Confindustria regionale, ecco l'appello ai suoi colleghi: "Dobbiamo mettere da parte la prudenza e aprirci a nuovi partner finanziari, oltre che a nuovi modelli di governance".

Una vera rivoluzione, insomma, quella che auspica il numero uno degli industriali della nostra regione, che vada a scardinare e aggiornare un modello che ormai mostra tutte le sue rughe: “Il quadro illustrato da Banca d’Italia conferma la fase di stagnazione imboccata dall’economia piemontese dopo un percorso di ripresa che da noi si è manifestata in modo più debole e parziale rispetto ad altre zone del Paese. Le imprese rimaste attive presentano, in media, indicatori economico finanziari più robusti del passato, ma anche l’accesso al credito si è fatto più selettivo, dunque perché possano acquisire nuovo slancio e combattere il rischio della sottocapitalizzazione occorre percorrere anche strade diverse". 

E spiega: "Numerose imprese, in particolare quelle caratterizzate da un alto potenziale di crescita, stanno verificando l’opportunità di utilizzare strumenti di finanza alternativi al canale bancario che rimane ancora oggi il principale canale di finanziamento dei progetti imprenditoriali. I nuovi strumenti forse appaiono meno competitivi, se analizzati solo dal punto di visto del “prezzo”, ma necessari soprattutto se finalizzati a operazioni straordinarie. Noi imprenditori in questo momento abbiamo l’obbligo di mettere da parte un eccesso di prudenza che ci ha caratterizzato in questi lunghi anni di crisi e valutare come un arricchimento la presenza di nuovi partner, in particolare se finanziari, che ci portano anche a un nuovo modello di governance. Si tratta di un forte cambiamento in termini culturali e finanziari, soprattutto nelle PMI, ma oramai un processo irreversibile”.

Massimiliano Sciullo

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