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Economia e lavoro | 26 luglio 2019, 07:00

Più di 50 adempimenti per aprire un cantiere, la burocrazia frena le costruzioni. Mattio: "Piano industriale per il settore"

La situazione del comparto a Torino è molto difficile: il 78.4% delle imprese associate non ha fatto investimenti nel I semestre 2019 e l'occupazione non cresce

Più di 50 adempimenti per aprire un cantiere, la burocrazia frena le costruzioni. Mattio: "Piano industriale per il settore"

La burocrazia frena il settore delle costruzioni, a Torino già colpito duramente da oltre 10 anni di crisi. È questo uno dei temi al centro dell'assemblea annuale dei soci Ance Torino, alle quale sono invitati gli assessori regionali all'urbanistica, alle opere pubbliche e al bilancio Fabio Carosso, Marco Gabusi e Andrea Tronzano.

"Per aprire un cantiere - ha spiegato il Presidente dei costruttori torinesi Antonio Mattio - servono più di 50 adempimenti diversi, con un numero crescente di committenti pubblici e piattaforme elettroniche non regolamentate".

Da qui la richiesta degli edili di accendere nuovi investimenti infrastrutturali anche per la rigenerazione urbana, di riattivare il circuito del credito e ridurre il carico fiscale del settore. "Spesso - spiega Mattio - ci si dimentica il contributo che il nostro settore dà all'economia locale: per ogni euro di investimento si generano circa tre euro di fatturato nell'economia".

La situazione del comparto edile a Torino è molto difficile: il 78.4% delle imprese associate non ha fatto investimenti nel I semestre 2019. L'occupazione non cresce e il 62% delle imprese dichiara di non avere avuto necessità di ulteriore manodopera specializzata.

Stagnante anche il mercato delle opere pubbliche: al 30 giugno 2019 sulla Città Metropolitana sono stati pubblicati bandi per 150 milioni di euro, sostanzialmente in linea con il 2018 e ben lontani dai 750 milioni di euro banditi nel 2009. Nel Comune di Torino sono state bandite nel 2018 opere per circa 20 milioni, contro gli oltre 100 milioni del 2008.

Soddisfazione per il via libera del Governo alla Tav, anche se secondo i costruttori non è sufficiente a rilanciare sul piano infrastrutturale il territorio. In crisi anche il sistema del credito per le imprese: dal 2007 al 2018 le erogazioni annue sono scese di oltre il 69%.

Sul piano dell'edilizia privata, lo scorso anno le transazioni in città sono aumentate del 4,3%, nel resto della provincia del 5,8%. Un incremento dovuto al mercato dell'usato: i permessi per la nuove costruzioni hanno registrato un calo della superficie utile abitale del 45,2%.

Cinzia Gatti

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