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Calcio | 03 settembre 2019, 09:00

Verdi la ciliegina sulla torta per un Toro da Europa

Cairo trova in extremis l’accordo col Napoli per riportare in granata il fantasista: con 25 milioni (prestito con obbligo di riscatto) diventa l’acquisto più caro della storia granata

Verdi la ciliegina sulla torta per un Toro da Europa

Un finale thrilling, in stile Cairo, ricordando situazioni simili del passato. Ma alla fine al Toro è arrivato quel giocatore di fantasia sulla trequarti che Mazzarri voleva.

Simone Verdi è sempre stata la prima opzione per il Toro e all’ultimo minuto dell’ultimo giorno di mercato, al termine di una autentica maratona, è diventato l’acquisto più caro della storia granata. Tra prestito, obbligo di riscatto e bonus, un affare da 25 milioni. Ora, con il suo ingaggio, l’arrivo di Ujkani come portiere di riserva, il jolly Laxalt per rafforzare gli esterni, il Torino ha completato un organico che ha visto la conferma di tutti i migliori. Compreso il ribelle Nkoulou, che adesso si spera sappia ricucire il rapporto con la società, ma soprattutto con compagni e allenatore: “Mi sono già espresso positivamente a riguardo in passato”, ha detto il presidente Cairo. “Nkoulou deve semplicemente tornare ad essere il ragazzo che tutti abbiamo conosciuto”.

Dopo 379 giorni senza un solo acquisto, il Toro ne ha messi a segno tre negli ultimi giorni, ma soprattutto ha portato a casa il giocatore che era in cima alla lista delle preferenze di Mazzarri. Perché Verdi è un esterno offensivo che può giocare sia a destra che a sinistra, conosce già l’ambiente (essendo già stato al Toro in giovanissima età, sotto la guida di Ventura) e ha quelle doti di imprevedibilità e fantasia che mancavano all’attacco granata. Ora la rosa granata è finalmente completa e, anche se aumenta il rammarico di non averla avuta così per la doppia sfida con il Wolverhampton, ci sono tutte le premesse per fare in modo che l’Europa sfumata nel playoff possa essere conquistata a maggio del prossimo anno. Stavolta direttamente, senza passare dalle forche caudine e dai rischi dei turni preliminari.

Le vittorie contro Sassuolo e Atalanta hanno confermato che il gruppo è tosto, coeso ed è stato ben cementato dal lavoro di Mazzarri. La mano dell’alleatore si era vista già dal girone di ritorno dello scorso campionato, da lì si è ripartiti e bisogna proseguire per arrivare là dove il Toro, per storia e tradizione, deve stare. Intanto, complice la sosta per le nazionali, per due settimane c’è la possibilità di godersi la vetta della classifica, lavorare per inserire i nuovi arrivi e recuperare qualcuno dei tanti infortunati.

Provando, magari, a chiudere il caso Nkoulou. Che sarebbe importante come un acquisto, dopo tutto quello che è successo.

Massimo De Marzi

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