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Scuola e formazione | 24 settembre 2019, 10:06

Nuova vita per l'Aldo Moro: l'Università di Torino inaugura la sede di Lingue e Letterature Straniere [FOTO e VIDEO]

Taglio del nastro dopo anni di cantiere e di lavori per un'area strategica all'interno degli spazi di Palazzo Nuovo: pronta a ospitare quasi 6000 studenti iscritti. Ajani: "Le proteste dei mesi scorsi hanno attivato un meccanismo virtuoso"

Nuova vita per l'Aldo Moro: l'Università di Torino inaugura la sede di Lingue e Letterature Straniere [FOTO e VIDEO]

Taglio del nastro per la sede del Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere e Culture Moderne, che trova “casa” in maniera unitaria nel nuovo complesso Aldo Moro. “Questa mattina – ha spiegato il Rettore dell’Università di Torino Gianmaria Ajani - si inaugura una zona che è stata un’enorme cratere per anni, che finalmente siamo riusciti a riempire con un edificio particolarmente significativo, perché ha grandi spazi per la didattica ed a servizio degli studenti”.

Il Dipartimento di Lingue Straniere nell’anno accademico 2018-2019 conta 5.994 studenti iscritti, di cui 4.909 femmine e 663 stranieri. Gli immatricolati, per i tre corsi di laurea triennale e 4 magistrale, sono 1.726. In tutto le lingue e le letterature straniere insegnate sono 13 (arabo, catalano, cinese, francese, giapponese, inglese, polacco, portoghese, romeno, russo, serbo, croato, spagnolo, tedesco; più Anglo-Americano e Ispano-Americano).

L’apertura dei nuovi spazi è il primo step, che porterà nei prossimi mesi al completamento e all’inaugurazione del complesso Aldo Moro. Un cantiere al centro di polemiche e proteste da parte degli studenti, che hanno organizzato manifestazioni contro il Burger King insediatosi al pian terreno, dove originariamente erano previste anche altre attività commerciali.

 “Il progetto – ha sottolineato Ajani - è molto cambiato rispetto all’inizio, dove era prevista una parte dedicata al commercio:  abbiamo deciso di allargare ulteriormente l’università, acquisendo quegli spazi”. “Le proteste degli scorsi mesi - continua il Rettore - hanno attivato un meccanismo virtuoso di riconoscimento delle necessità, quindi abbiamo esteso le aree dedicate agli studenti”.

Il Rettore difende però le scelte spiegando che le università, se decidono di espandersi, devono farlo praticamente solo con soldi propri. “Da tanti anni si parla di un fondo di edilizia universitaria, di cui non si è visto nulla. L’edilizia universitaria ormai ricade sulle spalle dell’università: dovendoci quindi noi pagare gli interventi, e non riuscendo a farlo soltanto con fondi propri, diventa necessario attivare partenariato di pubblico-privato” conclude Ajani.

Nei prossimi 4 giorni sono previsti presso il Complesso Aldo Moro una serie di iniziativa dedicati alla sostenibilità e aperti alla comunità universitaria.

Cinzia Gatti

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