Non si aspettavano buone notizie, ma quelle che i sindacati metalmeccanici si sono sentiti riferire al vertice organizzato con CNH questa mattina presso Amma sono davvero pessime: quello che si prospetta è la chiusura dello stabilimento New Holland San Mauro, che attualmente dà lavoro a 370 addetti e produce mezzi escavatori.
Non una chiusura definitiva: la struttura sarà interessata da una trasformazione che ne farà un Centro di logistica di eccellenza 4.0 per tutta la rete Cnhi. Ma questo procedimento richiederà - accanto a 20 milioni di investimento - una cassa integrazione straordinaria.
Ammortizzatori sociali che non escludono comunque gli esuberi, stimati in 120 persone.
"Il piano di riorganizzazione - dice Claudio Chiarle, segretario provinciale di Fim CISL -se da un lato porta produzioni aggiuntive su FPT dall'altra chiude uno stabilimento storico come New Holland. La riconversione in centro di eccellenza 4.0 di logistica non è sufficente a garantire i livelli occupazionali avendo dichiarato l'azienda oltre 120 esuberi".
"È inaccettabile che la vecchia 'FIAT' dichiari chiusure di attività produttive, a San Mauro lavorano ancora 350 addetti ed erano 700 nel 2008 - commenta Edi Lazzi, segretario provinciale di Fiom CGIL -. È chiaro che con tutto quello che sta accadendo nel Gruppo siamo alla strategia dell'abbandono, soprattutto nel nostro territorio. Continuano a dichiarare che i piani industriali presentati e le conseguenti riorganizzazioni, sono finalizzati al rilancio delle attività produttive, ma nella sostanza, quello che accade realmente, non è il rilancio ma la diminuzione degli addetti, il ridimensionamento degli stabilimenti, la cessazione di attività produttive e l'uso massiccio degli ammortizzatori sociali. La FIOM CGIL di Torino si attiverà immediatamente per fare le assemblee con i lavoratori e decidere insieme a loro e alle altre organizzazioni sindacali tutte le iniziative di mobiltazione finalizzate a respingere le intenzioni dell'azienda. Ormai non so cosa altro debba accadere per fare aprire gli occhi a tutti coloro che in questi anni hanno assecondato le scelte fatte dalla FIAT. Serve affrontare la situazione non in modo tradizionale, serve un piano straordinario di intervento, ecco perchè chiederemo nazionalmente un tavolo con il ministero dello sviluppo economico".
"Ancora una volta il nostro territorio perde un’opportunità di occupazione stabile e di qualità", è invece il commento di Dario Basso, segretario Uilm di Torino. "Capiamo lo sforzo dell'azienda di contenere l'impatto sociale riconvertendo e movimentando le produzioni, ma rigettiamo la volontà di dismettere l'attività produttiva e di dichiarare 120 esuberi". “È positivo – conclude il segretario Uilm - che Confindustria chieda al Governo di istituire a Torino la cabina di regia sull’elettrificazione dell’automotive, ma il ragionamento sul futuro industriale di questo territorio non può prescindere da realtà importanti e radicate come Fca, CnhI e tutto l’indotto del settore metalmeccanico".
“Il MiSe è disponibile ad incontrare azienda e parti sociali della Cnh per parlare della gestione degli esuberi di Cnh”: lo annuncia la deputata piemontese del Movimento 5 Stelle in Commissione lavoro Jessica Costanzo. Da parte del nostro ministro Patuanelli e del vice capo di Gabinetto Giorgio Sorial c’è massima disponibilità - conferma la deputata Costanzo - a sedersi presto ad un tavolo per parlare di questa situazione di grande importanza”.
“Il premier Conte ha fatto sapere inoltre che il 22 ottobre sarà a Torino per ascoltare e conoscere i nostri progetti di sviluppo, con particolare interesse per Torino Area di crisi complessa. Sarà l’occasione per parlare anche di questa vicenda che coinvolge Cnh e siamo sicuri che come sempre il suo impegno per i lavoratori sarà massimo. San Mauro Torinese è compresa tra i comuni dell'area di crisi complessa”, conclude l’esponente del M5S.