Se fino a qualche tempo fa si sceglieva di installare un impianto fotovoltaico domestico più che altro per il risparmio in bolletta, oggi la necessità di compiere gesti concreti verso l'ambiente è una leva importante. L'energia elettrica prodotta attraverso il fotovoltaico è rinnovabile, è energia pulita e oltre a farci risparmiare ci fa compiere un gesto verso l'ambiente.
Cosa è un impianto fotovoltaico domestico
L'impianto domestico non è definito da una taglia ben precisa, piuttosto dal suo utilizzo a supporto della riduzione dei consumi della casa. Oggi che non ci sono incentivi sulla produzione, mentre qualche anno fa erano presenti, è importante che l'impianto sia dimensionato in base ai consumi energetici della casa: il massimo beneficio lo si ottiene dall'autoconsumo: ogni kWh prodotto e utilizzato non peserà sulla bolletta.
Però attenzione, l'energia che l'impianto produce e che non consumiamo direttamente non va persa, viene immessa nella rete elettrica, con modalità che vedremo più avanti. Il dimensionamento dell'impianto deve tenere in conto non solo di quanto si consuma oggi ma anche del futuro. Per massimizzare il beneficio si potrà pianificare di sostituire il piano cottura a gas con uno a induzione o di sostituire la caldaia con una pompa di calore. Con un impianto domestico sarà possibile anche ricaricare un'automobile elettrica senza spendere un euro!
Per fare questo sarà necessario avere un accumulo, ovvero una batteria che accumula l'energia prodotta di giorno per poterla utilizzare quando il sole non c'è e in tal modo ricaricare l'automobile durante la notte, quando è comodamente parcheggiata nel garage. Quali sono gli elementi di un impianto fotovoltaico domestico?
I pannelli
Sono sicuramente l'elemento più in vista e devono essere installati in modo opportuno. Per trarre il massimo vantaggio devono essere orientati a sud, mentre per quanto riguarda l'angolazione questa dipende maggiormente dall'ubicazione, in ogni caso un'orientamento di circa 30° è un buon compromesso tra produttività estiva ed invernale. L'energia che arriva dal sole grazie al cosiddetto "effetto fotovoltaico" viene trasformata in corrente elettrica. All'uscita del pannello la corrente non è ancora pronta però per essere utilizzata direttamente, deve essere convogliata attraverso appositi cavi all'inverter. Alternativa all’impianto fotovoltaico potrebbe essere un impianto solare composto da pannelli solari termici ed altri componenti.
L'inverter
E' il cuore del sistema: trasforma la corrente continua prodotta dai pannelli in corrente alternata alla tensione della rete. Così l'impianto può essere collegato alla rete elettrica e per qualsiasi utenza collegata non ci sarà alcuna differenza nel funzionamento.
L'accumulo (eventuale)
L'accumulo permette di stoccare l'energia elettrica in apposite batterie e poterla successivamente utilizzare. Se in passato erano poco efficienti e costosi oggi stanno diventando sempre più efficienti e convenienti. E poi sono davvero utilissimi per sfruttare al massimo l'autoconsumo.
Le protezioni
L'impianto fotovoltaico viene realizzato seguendo una normativa che mette al centro la sicurezza per tutti. Per questo le protezioni impediscono che ci si possa far del male ad esempio attraverso contatti, corto-circuiti, sovratensioni ecc. Sapete come mai se manca la corrente dalla rete anche l'impianto fotovoltaico si stacca e non produce? Perché in questo modo non immette energia in rete e non mette in pericolo chi lavora sulla rete elettrica per riparare un eventuale guasto.
L'impianto è fatto per durare e far risparmiare a lungo: i pannelli sono garantiti per almeno 25 anni, ovvero dovranno avere a quell'età un'efficienza minima dell'80% rispetto a quando erano nuovi. Ciò vuol dire che dureranno comunque molto di più, continuando a produrre energia.
Quali sono i costi?
Il prezzo medio di un impianto fotovoltaico domestico va dai 1.500 ai 2.000 euro a kWp (il kilowatt picco è l'unità di misura utilizzata per la dimensione dell'impianto). Bisogna sempre considerare che per impianti di dimensione più grande i costi per kWp sono un poco più bassi, per economia di scala.
In generale quindi l’investimento per un impianto domestico di piccola taglia, da 3 kWp è di circa 6.000,00€, salvo complicazioni dettate dalla tipologia di installazione, ovvero da particolari configurazioni del tetto. Teniamo poi in conto altri 1.500,00 - 2.000,00 euro da spendere per la manutenzione dell'impianto nell’arco dei 25 anni di funzionamento minimo previsto.
Nel caso in cui si installi anche un sistema di accumulo i costi di un impianto fotovoltaico saranno circa raddoppiati, ma il successivo risparmio sarà comunque maggiore potendo auto-consumare l'energia prodotta anche durante le ore non produttive.
L'energia elettrica che non viene auto-consumata può essere immessa in rete con il meccanismo dello "scambio sul posto", una convenzione che permette di recuperare la quota energia e servizi di rete. In tal modo quando si consuma energia elettrica in una fascia oraria diversa da quella di produzione si recupera circa il 60% del costo del kWh.
Un ulteriore beneficio è la possibilità di beneficiare della detrazione del 50% dall'IRPEF, in questo caso è necessario che l’impianto sia destinato a soddisfare i bisogni energetici dell’abitazione e, come per tutte le detrazioni, devono essere rispettati i limiti di spesa per l'intervento.
Per calcolare il risparmio bisgona mettere mano alla bolletta e considerare che ciò che non si consuma non si paga, per cui resteranno solo "i fissi" ovvero quelle cifre in bolletta che non variano secondo il consumo.