«Sugli extra-LEA, la destra parte malissimo: solo tagli che colpiranno i non autosufficienti e le loro famiglie. Se il buongiorno si vede dal mattino, non c’è di che stare allegri»: lo dichiarano i consiglieri regionali del Pd, Monica CANALIS e Domenico ROSSI, a margine della seduta della I Commissione in cui si è discusso di assestamento di Bilancio.
«L’assessore Chiara Caucino nel suo intervento ha ammesso di essere ‘una novellina’. Onestamente non è per noi una scoperta, lo avevamo già capito. Evidentemente è per questo che non è riuscita a difendere la spesa storica sulla non autosufficienza. La Giunta Chiamparino aveva programmato 57 milioni nel 2020, più 15 milioni per estendere gli assegni di cura al di fuori di Torino. Invece, per ora la Giunta Cirio prevede 55 milioni nel 2020 e 50 milioni nel 2021. Il che significa che viene bloccata l’estensione agli altri territori piemontesi e viene tagliata la spesa già esistente su Torino».
Un milione di euro sui “bambini”. Per costruire una Regione a misura di bambino? Che illusi! Per i servizi e il welfare per l’infanzia e l’adolescenza? No. Per le famiglie a basso reddito con nuovi nati? Per il sostegno alle famiglie di bambini portatori di malattie o disabilità? No. Per il contrasto alla violenza sui minori? Ma no. Per i minori stranieri non accompagnati? Certo che no. Per un call center della Regione che, durante i primi due anni di vita del neonato, chiamerà la madre un paio di volte al mese per aiutarla a gestire lo stress “prima che arrivi la disperazione”.
È uno scherzo? Purtroppo no, è la nuova proposta dell’Assessora Caucino, contraria a spendere queste risorse per sostenere la gratuità della mensa scolastica (su cui il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi Marco Grimaldi ha depositato oggi un disegno di legge) e a una legge strutturata per il ciclo 0-6 (“i bambini non sono dello Stato”, ha tuonato), ma entusiasta di buttare un milione di euro su una vaga trovata che, a quanto pare, spopola negli USA (?). Peccato che, sebbene la minoranza ne abbia chiesto conto, di questa proposta non esista alcun progetto reale. E a nulla vale l’argomento, avanzato da molti in Commissione, che i consultori svolgono già funzioni di supporto ai genitori e potrebbero essere maggiormente finanziati e sotenuti.
"Un call center regionale con compiti ignoti, obiettivi nebulosi, tempi indefiniti ed un unico punto fermo: il budget da 1 milione di euro", attacca il gruppo regionale M5S Piemonte. "L'assessore Chiara Caucino prova disperatamente ad uscire dall'anonimato sparando in Prima Commissione la proposta di istituire un Call Center che dovrebbe contattare le mamme piemontesi con un figlio nel primo anno di vita, per sondare non meglio definite “criticità”. Il tutto senza un progetto, un orizzonte cronologico e nemmeno numeri concreti che possano giustificare un intervento del genere. Ecco come si sgonfiano i proclami sulle politiche per l'infanzia della Giunta Cirio".
“Sui fondi extra Lea ed in particolare sugli assegni di cura per i non autosufficienti non solo non c’è nessun taglio, ma è prevista una copertura totale delle risorse previste sino alla fine dell’anno. Semplicemente, in vista della scadenza del 31 ottobre, con un atto firmato dai direttori regionali della Sanità, Bono, e delle Politiche sociali, Bordone, abbiamo anticipato l’utilizzo della somma di 12,5 milioni necessaria per garantire continuità nell’erogazione del servizio”: così l’assessore regionale al Welfare, Chiara Caucino, replica alle dichiarazioni dei consiglieri Pd oggi in prima Commissione.
“Le affermazioni dei consiglieri del Pd Canalis e Rossi sono totalmente false. La verità è esattamente il contrario: come Giunta stiamo lavorando per dare dignità al welfare che nella precedente amministrazione è stato privato di una Direzione autonoma. Senza contare che nella scorsa legislatura per scelta politica sono state sottratte risorse preziose al mondo del volontariato, che noi vogliamo valorizzare", prosegue la Caucino.
“Al limite del ridicolo l’accusa di voler penalizzare le province piemontesi, quando fin dal primo giorno abbiamo affermato con chiarezza di puntare al riequilibrio delle risorse rispetto al Comune di Torino. Quanto all’ammissione di essere una “novellina”, prontamente sottolineata dagli zelanti consiglieri, mi spiace che non abbiano colto il senso ironico del mio intervento, che era rivolto in particolare all’operato della parte politica che loro rappresentano. Spiace che si inventino polemiche insussistenti su temi delicati che riguardano persone fragili” - conclude la Caucino.