Man mano che sempre più persone si registrano presso piattaforme di trading online, decidendo di investire i propri risparmi in un settore innovativo, crescono le preoccupazioni riguardanti questo settore: in particolare potrebbero nuovamente crescere le percentuali negative che riguardano il settore.
Stando ai dati di qualche anno fa, infatti circa il 20% degli investitori perde denaro invece che ricavare profitti dalla propria attività. Si tratta di una statistica negativa che ha iniziato a decrescere solo pochi mesi or sono, portandosi, in alcuni casi, sotto il 70%.
Il progresso, tuttavia, rischia di essere completamente annullato dalle recenti nuove ondate di novelli investitori che iniziano a partecipare alla frenetica attività di investo sui mercati. Le soluzioni?
Puoi approfondire questo argomento su BrokerForex.it, uno dei migliori siti per quanto riguarda notizie, informazioni e guide sul trading online.
Le autorità pensano a nuove regolamentazioni
Nel calderone delle principali autorità regolamentatrici in Europa, in primis la ESMA, a quanto pare stanno bollendo nuove idee per un rinnovato aggiornamento delle regolamentazioni del settore.
Dopo il provvedimento del 2018 di bandire le opzioni binarie e quello del 2019 che imponeva limiti severi alla leva finanziaria proponibile, quale sarà la prossima mossa dell’ESMA?
Tutti i trader ricorderanno le motivazioni sottostanti alla messa al bando delle opzioni binarie, strumenti considerati troppo incomprensibili per i trader principianti, con la conseguenza di avvicinare sempre più il trading online al gioco d’azzardo. Furono bandite nel 2018, divieto poi esteso anche l’anno seguente e nessuno nutre dubbi circa la possibilità che venga riconfermato anche nel 2020.
Parimenti successe per la leva finanziaria, uno strumento apparentemente innocuo che nasconde un’arma a doppio taglio: se la leva permette di entrare sul mercato con un capitale fittizio a fronte di un capitale diretto investito di piccola entità, questa maggiorazione si riflette anche sul rischio di perdita.
Non sono poche le testimonianze di utenti che, avendo commesso un errore di previsione, a causa delle leva si sono trovati in debito di decine di migliaia di euro con il broker.
Due strumenti per la gestione del rischio
Mentre si pensa ad altre regolamentazioni, nel frattempo altri canali di diffusione di informazioni pensano alla soluzione alternativa. Si tratta di due strumenti particolarmente utili per arginare il più possibile i rischi legati all’investimento.
Stop Loss: quanto si è disposti a perdere?
Si tratta di uno strumento che permette di impostare un valore limite per il proprio investimento, un valore superato il quale la piattaforma si occuperà automaticamente di chiudere la posizione, anche se l’utente non è al momento online.
Con lo Stop Loss si può effettuare un controllo sull’investimento tale da impedire all’investitore di perdere più soldi di quanti non disponga o non sia disposto a perdere.
Take Profit: quanti profitti desideri?
Il Take Profit è uno strumento complementare allo Stop Loss. Piuttosto di cercare di limitare le perdite, il Take Profit si occupa di mettere in salvo i profitti potenziali ricavati dall’investimento.
A venire impostata, infatti, stavolta è il target massimo del titolo sul quale si è aperta una posizione: l’investimento verrà automaticamente chiuso una volta raggiunta quella quota, e i profitti immediatamente accreditati sul conto.
Investire con prudenza
È questo il consiglio che attualmente circola maggiormente sul web: trading online prudente.
Gli investitori vengono messi in guardia dal lasciarsi trasportare dalle emozioni durante le sessioni di trading e dall’interrompere il percorso di formazione perché mossi da eccessiva foga. La calma e la tempistica giusta la fanno da padroni sui mercati finanziari!
Per questo motivo i canali di informazione sono eccessivamente importanti: rappresentano al momento la prima e più importante barriera contro le cattive abitudini.