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Economia e lavoro | 20 gennaio 2020, 10:30

La richiesta di Confesercenti a Comune e Regione: "Stato di emergenza per il commercio"

Il presidente Banchieri: "La politica intervenga. Subito misure choc: dimezziamo Tari, Tasi e Cosap per negozi e mercati”

La richiesta di Confesercenti a Comune e Regione: "Stato di emergenza per il commercio"

Subito un tavolo di crisi per il commercio: è la richiesta di Confesercenti a Regione e Comune/Città metropolitana di Torino.

“I numeri del commercio e la chiusura alla quale è stata costretta la libreria Paravia ci dicono - spiega Giancarlo Banchieri, presidente di Confesercenti - che il tempo è scaduto e che bisogna fare qualcosa subito. Da qui la necessità di uno strumento come un tavolo di crisi che coinvolga le istituzioni, le associazioni di categoria delle imprese e i sindacati dei lavoratori. In media, ogni punto vendita occupa 2,4 addetti tra titolari e dipendenti: la perdita di 837 imprese del commercio nel 2019 a Torino e provincia (dati della Cciaa) ha dunque generato oltre 2000 disoccupati. E questo succede da ormai dieci anni: una crisi aziendale di cui nessuno parla perché non si vede".

Non si tratta di singole fabbriche, su cui giustamente si concentra l’attenzione, come dimostra il dibattito di queste settimane sugli organi di stampa, ma di tantissimi piccoli casi diffusi sul territorio. Insieme, però, rappresentano una perdita di posti di lavoro pari o superiore a quella di una media azienda che chiude. E allora - fatte la debite differenze di settore e di normativa - l’approccio deve essere lo stesso. Dal tavolo dovranno venire misure per salvaguardare il tessuto dei piccoli negozi e dei mercati della nostra città.

“Nell’immediato - continua Banchieri - proponiamo il dimezzamento di Tari, Tasi e Cosap per i negozi di vicinato e per i mercati. I soldi li si ricavino dall’aumento di questi tributi per la grande distribuzione e dall’aumento degli oneri di urbanizzazione per le piattaforme logistiche dei giganti del web, che vanno considerate attività di vendita a tutti gli effetti. Si tratta di una misura non sufficiente, ma senza dubbio darebbe subito un po’ di respiro a tante imprese a rischio chiusura e non sarebbe poca cosa, visto che - ad esempio - la Tari negli ultimi dieci anni è aumentata in media del 76% e la tariffa di Torino è fra le più alte d’Italia".

"Poi il tavolo dovrà mettere in campo un più complessivo piano di rilancio per il commercio di vicinato. Per le librerie, in particolare, proponiamo anche robusti sgravi fiscali sull’affitto dei muri e il vincolo di destinazione d’uso dei locali. Troppe volte abbiamo visto sorgere l’ennesimo punto vendita di una catena al posto di una libreria: non deve più succedere. E intanto speriamo che venga approvata presto la legge che limita al 5% lo sconto sul prezzo dei libri ancora ferma al Senato".

"Non mi rassegno - conclude Banchieri - alla prospettiva di vie completamente svuotate di negozi e percorse incessantemente dai furgoni dei corrieri che consegnano i prodotti ordinati sul web. Non può e non deve essere questo il futuro delle nostre città: che non lo sia è interesse di tutti, non solo dei commercianti. La vivibilità di vie e quartieri è garantita da un commercio diffuso: finora la politica lo ha solo detto, d’ora in poi si impegni a garantirlo con decisioni e comportamenti concreti".

Sosteniamo con forza la richiesta di attivare subito un tavolo di crisi per il commercio, avanzata da Confesercenti alla Regione Piemonte, al Comune di Torino e alla Città Metropolitana di Torino. La chiusura della storica libreria Paravia e di molte attività commerciali confermano la necessità di intervenire, tempestivamente, per salvare questo settore”, dichiarano il Vicepresidente della Commissione Attività Produttive del Consiglio regionale Raffaele Gallo, il portavoce nella stessa Commissione Daniele Valle e il Responsabile lavoro Pd Piemonte Enzo Lavolta.

“Riteniamo che la proposta di Confesercenti – proseguono gli esponenti Dem – di intervenire con misure drastiche quali il dimezzamento di Tari, Tasi e Cosap per i negozi di vicinato e per i mercati debba essere sostenuta e messa in atto subito se si vuole arginare la crisi di un settore allo stremo. Ci troviamo di fronte a una città divisa in due: la perdita di 837 imprese del commercio nel 2019 a Torino e nella provincia ha generato oltre 2.000 disoccupati. Si tratta di dati allarmanti che richiedono soluzioni rapide e incisive”.

Nei prossimi giorni – concludono Gallo, Valle e Lavoltaincontreremo presso la sede del Pd del Piemonte le Associazioni che operano nel settore del Commercio per ascoltare i loro problemi e cercare di trovare insieme risposte a questa crisi sempre più tangibile a Torino e in tutta la regione”.

redazione

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