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Economia e lavoro | 06 febbraio 2020, 20:18

Ipotesi bando per i dehors dei chioschi di Torino, ma Sacco avverte: "È un rischio"

A Torino 99 chioschi: per loro il nuovo regolamento prevede solo strutture esterne aperte su un lato o ombrelloni e sedie

Ipotesi bando per i dehors dei chioschi di Torino, ma Sacco avverte: "È un rischio"

Rimettere la concessione di alcuni chioschi torinesi a bando, includendo la possibilità di ampliare la superficie esterna di somministrazione di cibi e bevande tramite dehors e/o padiglioni. È questa la proposta fatta dal Comune di Torino ai gestori di questa categoria di locali, che questa mattina hanno preso parte alla commissione sul nuovo regolamento per le aree esterne.

Un'ipotesi che però non convince l'assessore al Commercio Alberto Sacco, che ha commentato:"Possiamo fare un bando per assegnare la porzione di suolo pubblico dei chioschi, con prelazione per l'attuale concessionario: se però alla gara partecipa un grosso concorrente esterno, non è escluso che quest'ultimo si aggiudichi la struttura". 

Attualmente a Torino ci sono 99 chioschi. Per loro il nuovo regolamento, prevede solo due tipi di dehors: quelli aperti su un lato o ombrelloni e sedie. Come per i locali in cinque piazza "auliche" (piazza 4 Marzo, Solferino, Paleocapa, Lagrange e Emanuele Filiberto), i gestori oggi hanno ribadito di poter avere padiglioni totalmente chiusi. "Come faccio a lavorare - ha chiesto un'esercente - e ad accogliere nella stagione invernale? E se piove? I chioschi ormai non sono più quelli di vent'anni fa, non è più un lavoro stagionale".

"Serve una struttura chiusa per accogliere i clienti: senza padiglione ci costringete ad abbassare le serrande. Lei verrebbe a mangiare un panino al freddo? Così si perdono posti di lavoro".

"Noi - ha replicato Sacco - non ce l'abbiamo con voi: da parte nostra c'è la totale disponibilità, ma nel rispetto della legge". "Faremo tutto il possibile e cercheremo soluzioni concrete: siamo disponibili ad aprire un tavolo sul tema, ma bisogna avere chiari alcuni punti. Il problema non riguarda i padiglioni vicino ai chioschi: non potevate farli prima e non potete farli oggi" ha concluso l'assessore di commercio. 

"I chioschi - ha spiegato Luca Amato, coordinatore Fiept Confesercenti  - vanno valorizzato e tutelati per l'attività di presidio territoriale che svolgono: crediamo vadano presi a parte come settore".

"È un bene che l'amministrazione abbia accolto la nostra richiesta di apertura di un tavolo specifico: per rispondere alle richieste dei gestori proviamo a immaginare progetti innovativi ed ecosostenibili", ha concluso Amato.

"Tre elementi emergono con chiarezza. Il primo: il nuovo regolamento dei dehors non ha risolto tutti i problemi. Il secondo: manufatti di dimensioni sufficienti e in grado di essere caldi e accoglienti anche d'inverno garantiscono il lavoro a tanti imprenditori che, diversamente, sarebbero strettamente vincolati alla stagionalità. Il terzo: compito della Giunta è trovare soluzioni politiche nell'assoluto rispetto delle leggi per evitare, in questo caso, chiusure in serie", sottolineano Silvio Magliano, Capogruppo dei Moderati in Consiglio Comunale, e Carlotta Salerno, Coordinatrice Cittadina.

"I Moderati lo chiedono da tempo. Ci auguriamo che alle parole di parziale apertura di questa mattina da parte della macchina comunale seguano i fatti. Nel caso, siamo disponibili a collaborare".

Cinzia Gatti

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