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Eventi | 10 febbraio 2020, 11:19

Con "Anelante" si apre la collaborazione tra TPE e Teatro Colosseo

Martedì 11 e mercoledì 12 febbraio il ritorno del duo Flavia Mastrella – Antonio Rezza

Con "Anelante" si apre la collaborazione tra TPE e Teatro Colosseo

Gradito ritorno sulle scene torinesi per Anelante di RezzaMastrella<wbr style="font-family: verdana, geneva, sans-serif; text-align: justify; "></wbr>. Anelante ha debuttato nel 2015 ed è il terzo titolo del duo Flavia Mastrella – Antonio Rezza prodotto da TPE – Teatro Piemonte Europa dopo 7-14-21-28 e Fratt<wbr></wbr>o_X. Lo spettacolo va in scena martedì 11 e mercoledì 12 febbraio 2020 alle 21 al Teatro Colosseo (via Madama Cristina 71, Torino) e rientra sia nella Stagione TPE sia nel cartellone del Teatro Colosseo.

Con il ritorno di AnelanteTPE inizia la collaborazione con una prestigiosa sala teatrale di Torino: il Teatro Colosseo. Una scelta che fa incontrare due realtà fortemente impegnate nell’incontro fra i pubblici e i diversi linguaggi espressivi, e che prosegue nella politica di TPE di aprirsi alle sinergie con le principali realtà dello spettacolo dal vivo attive sul territorio.

Per il loro combinato artistico inimitabile nel panorama teatrale contemporaneo Flavia Mastrella Antonio Rezza, ovvero RezzaMastrella, hanno vinto il Leone d’oro alla carriera per il Teatro alla Biennale di Venezia 2018. La motivazione del premio fotografa il loro lavoro: «Calcano le scene dall’87 Antonio Rezza e Flavia Mastrella, l’uno performer-autore e l’altra artista-autrice, sempre firmando a quattro mani l’ideazione e il progetto artistico degli spettacoli, che hanno raggiunto un pubblico di fan ampio e soprattutto trasversale. Antonio Rezza è l'artista che fonde totalmente, in un solo corpo, le due distinzioni di attore e performer, distinzioni che grazie a lui perdono ogni barriera, creando una modalità dello stare in scena unica, per estro e a tratti per pura, folle e lucida genialità. Flavia Mastrella è l’artista che crea habitat e spazi scenici che sono forme d'arte che a sua volta Rezza abita e devasta con la sua strepitosa adesione; spazi che abita e al tempo stesso scardina, spazi che diventano oggetti che ispirano vicende e prendono vita grazia alla forza performativa del corpo e della voce di Rezza. Da questo connubio sono nati spettacoli assolutamente innovativi dal punto di vista del linguaggio teatrale».

Anelante è il primo spettacolo di RezzaMastrella <wbr style="font-family: verdana, geneva, sans-serif; text-align: justify; "></wbr>autenticamente e compiutamente corale, in cui tutti i numerosi attori sul palco non partecipano soltanto con la fisicità dei corpi e dei movimenti ma anche con la parola.  Come sempre per i loro lavori è inutile o impossibile parlare di trama. Il loro teatro surreale ed esilarante è fatto di spazi e ambienti scenici, di affabulazione verbale pre- e post-semantica, di mimica e fisicità, di spiazzanti brandelli di realtà liquida in cui tutti riusciamo a riconoscere un pezzo di noi e a trovare appigli rassicuranti, a patto che rinunciamo a razionalizzarne concetti qui tutto sommato banali e superflui come «significato».

 «In uno spazio privo di volume - raccontano RezzaMastrella - il muro piatto chiude alla vista la carne rituale che esplode e si ribella. Non c’è dialogo per chi si parla sotto. Un matematico scrive a voce alta, un lettore parla mentre legge e non capisce ciò che legge ma solo ciò che dice. Con la saggezza senile l’adolescente, completamente in contrasto col buon senso, sguazza nel recinto circondato dalle cospirazioni. Spia, senza essere visto, personaggi che in piena vita si lasciano trasportare dagli eventi, perdizione e delirio lungo il muro. Il silenzio della morte contro l’oratoria patologica, un contrasto tra rumori, graffi e parole risonanti. Il suono stravolge il rimasuglio di un concetto e lo depaupera. Spazio alla logorrea, dissenteria della bocca in avaria, scarico intestinale dalla parte meno congeniale. Ci si piega troppo spesso con l’assurdo dietro, e si fanno i conti dei traumi passati. Così l’essere inferiore cerca conforto nell’impegno civile. E con la morte altrui ritorna l’amor proprio».

Comunicato stampa

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