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Economia e lavoro | 13 febbraio 2020, 05:40

Il turismo sessuale e la novità delle “ragazze prepagate”

Ogni anno milioni di italiani, dopo un anno di lavoro, scelgono di girare per tutto il mondo in cerca di ozio e piacere

Il turismo sessuale e la novità delle “ragazze prepagate”

Ogni anno milioni di italiani, dopo un anno di lavoro, scelgono di girare per tutto il mondo in cerca di ozio e piacere. Le mete favorite? Per la maggior parte della popolazione maschile sono i Paesi dell’est, del sud-est asiatico, dell’Africa o del Sud America. Molti di loro, una volta atterrati, sanno già dove recarsi, grazie ai contatti trovati su Internet, attraverso piccoli tour operator locali. Sanno che quando arriveranno a destinazione potranno godere del “servizio” per cui hanno pagato in precedenza. Sono padri di famiglia, single, operai o capi d’ufficio. Li chiamano travelling sex offender, quelli che viaggiano in cerca di sesso, facile, diretto e a basso prezzo. Non a caso le aree predilette da questi “viaggiatori” sono quelle più povere, dove le leggi nazionali non tutelano le categorie più vulnerabili.

L'Organizzazione mondiale del turismo definisce il turismo sessuale come: «viaggi organizzati dagli operatori del settore turistico, o da esterni che usano le proprie strutture e reti, con l'intento primario di far intraprendere ai turisti una relazione sessuale a sfondo commerciale con i residenti del luogo di destinazione». Sempre secondo quest’organizzazione il turismo italiano sta scalando, anno dopo anno, la classifica delle nazioni che più si avvale di questo servizio.

Ma chi gestisce questi flussi turistici? E chi sono i padroni di questo business? Esistono i classici turisti “fai-da-te” che si muovono e si destreggiano in loco alla vecchia maniera, e quelli che si affidano invece alle agenzie le quali percepiranno una percentuale. Queste ultime forniscono al cliente varie tipologie di fisicità di ragazze: alte, basse, magre,in carne, bionde, more; vengono scelte à la carte.

Oltre a queste categorie negli ultimi anni si è sviluppata una curiosa tendenza: quella delle cosiddette “ragazze prepagate” (ragazzi o trans). Si tratta di ragazze che creano un profilo in una pagina web, con foto in déshabillée e con descrizioni accattivanti, offrendo le proprie “prestazioni” in cambio di denaro. Ciò che la contraddistingue è il fatto che possono essere contattate precedentemente via internet dall'Italia, senza intermediari. Ne è un chiaro esempio millerotici.com; grazie a questo servizio il “turista” avrà diritto all'alloggio e alle prestazioni sessuali per un certo numero di giorni, prefissati precedentemente.

Si può combattere il turismo sessuale? La realtà è che è sempre più difficile; si tratta di un fenomeno che non è più in mano solo a grandi organizzazioni che hanno il monopolio, bensì anche a migliaia di piccole iniziative e pagine web alle quali la polizia difficilmente riesce a risalire. Ci sono siti ad esempio, che mascherano la loro attività offrendo alberghi o villaggi turistici pubblicizzandoli come “solo per single o coppie di scambisti”. Una volta arrivati sul posto invece si scopre la presenza di prostitute che hanno accordi con la struttura alberghiera. Insomma, è un mercato difficilmente controllabile fatto di iniziative diffuse, dove anche chi offre la prestazione sessuale, tende a valersi della modalità “fai-da-te” e ad essere, dunque, contattato direttamente dal cliente. Il turismo sessuale è un business mondiale che fattura tra gli 80 e i 100 miliardi di dollari annui (cfr. Organizzazione Mondiale del Turismo), queste cifre ingenti lo rendono un mercato difficile da controllare.




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