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Eventi | 07 marzo 2020, 18:05

Ricordando "Profondo rosso": il capolavoro di Dario Argento girato a Torino compie 45 anni

Era il 7 marzo 1975 quando il film uscì per la prima volta nelle sale italiane. Alcune delle location scelte dal Maestro dell'horror sono diventate leggenda, da piazza Cln a Villa Scott

Ricordando "Profondo rosso": il capolavoro di Dario Argento girato a Torino compie 45 anni

Fu il punto di svolta dalla carriera registica di Dario Argento e dettò al mondo intero le nuove regole dell'horror. La trascinante colonna sonora firmata Goblin, gli effetti speciali di Carlo Rambaldi, la suspence costante per tutto il districarsi della trama, e, non ultime, le suggestive location scelte hanno consacrato questo film nell'olimpo della cinematografia di tutti i tempi. Compie 45 anni Profondo rosso, capolavoro del Maestro romano e opera particolarmente cara alla Torino culla della settima musa. 

Era il 7 marzo 1975 quando la pellicola uscì per la prima volta nelle sale italiane. E avrebbe presto fatto storia con un boom di incassi, guadagnando 3 miliardi e 700 milioni di lire.

Il film è ambientato a Roma, ma gran parte del set è stato montato nel capoluogo piemontese, appunto, creando volutamente disorientamento nello spettatore. E' in piazza Cln che, all'inizio della narrazione, si incontrano il protagonista, Marcus Daly (David Hemmings), pianista jazz, e l'amico Carlo (Gabriele Lavia), alcolista e depresso. Mentre nel palazzo affacciato sulle due fontane si consuma il primo omicidio, dando il via alla portentosa e adrenalinica macchina argentiana. Ed è Villa Scott, sulla collina torinese, che le indagini confluiscono verso lo svelamento dell'intrigo, la celeberrima "villa del bambino urlante" dove la scia delittuosa e sanguinaria vede la sua fonte. 

Ancora oggi i passaggi di Argento a Torino sono ricordati e celebrati quasi con sacralità. Ne è un esempio il "Torino d'Argento Tour Locations", un viaggio alla scoperta dei luoghi da brivido in cui il regista ha girato i suoi sette film torinesi - “Il gatto a nove code” (1970), “Quattro mosche di velluto grigio” (1971), “Profondo rosso” (1974), “Non ho sonno” (2000), “Ti piace Hitchcock” (2004), “La terza madre” (2006), “Giallo” (2008).

Inoltre, il prossimo autunno, il Museo del Cinema celebrerà il Maestro dell'horror con una speciale mostra dentro la Mole Antonelliana, che si preannuncia ricca di effetti speciali, avvolgente e immersiva, proprio come i suoi film più amati.

Manuela Marascio

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