"Ho parlato con alcuni giocatori che mi hanno chiamato responsabilmente. Dobbiamo trovare un punto di incontro perché ognuno deve fare sacrifici. Il Torino in questo momento non incassa nulla, ci deve essere un sacrificio da parte di tutti per uscire da questa situazione. Io sono fiducioso". Urbano Cairo, presidente del Torino, ha parlato così della possibilità di ridurre gli ingaggi dei giocatori, sul modello di quanto già fatto dalla Juve sabato scorso.
Il coronavirus ha bloccato tutto, il patron granata ha ribadito la sua idea che il campionato vada chiuso qui e non assegnato lo scudetto ("non lo ha rivendicato neppure Andrea Agnelli, che è in testa", ha aggiunto), dicendosi favorevole ad un risarcimento per gli abbonati allo stadio e alle pay tv: "Dobbiamo studiare le forme, ma qualcosa va fatto". E una soluzione potrebbe essere che si possa consentire nella prossima stagione l'ingresso allo stadio gratuitamente per un numero di partite corrispondente a quelle non disputate nel torneo attuale.
Intanto, mentre si attendono lumi sulla (eventuale) ripresa, c'è chi smania dalla voglia di tornare a giocare: "Sogno un ritorno in campo con lo stadio pieno per condividere la gioia di stare insieme e di potersi abbracciare. Però adesso l'unico pensiero è il contenimento dei contagi, non i calendari", ha spiegato il difensore granata Lorenzo De Silvestri, in collegamento da casa con Sky Sport.
"E' un momento tragico e inedito - ha aggiunto l'ex laziale - mi informo tutti i giorni sulle novità, cerco di rispettare le regole per dare una mano a chi è in prima linea. Sento sempre la famiglia e la mia fidanzata Carlotta è un orgoglio per me: è una ricercatrice, spero che anche quando tutto sarà passato si continui a sostenere la ricerca".
"Loro sono degli eroi", ha concluso De Silvestri, consapevole che sono medici, infermieri e ricercatori l'orgoglio dell'Italia in questo momento.