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Calcio | 07 aprile 2020, 09:02

Lega Serie A: approvato all’unanimità il taglio di un terzo degli stipendi se il campionato non ripartisse

“Confermata la volontà di portare a termine la stagione e di tornare a giocare”, ma finalmente “senza correre rischi, solo quando le condizioni sanitarie e le decisioni governative lo consentiranno”

Lega Serie A: approvato all’unanimità il taglio di un terzo degli stipendi se il campionato non ripartisse

Nella giornata di ieri, che doveva essere di confronto con il sindacato dei calciatori che doveva servire a trovare una soluzione la più condivisa possibile, la Lega di Serie A sancisce di fatto una rottura con la controparte ed approva all’unanimità il taglio di un terzo degli stipendi se il campionato non dovesse ripartire. Pubblichiamo il comunicato comparso sul sito della Lega Calcio, così, senza commenti, certi che ognuno dei nostri lettori sarà sicuramente in grado di farsi un’opinione.

Più avanti, nella mattinata, daremo spazio alla controreplica dell’Assocalciatori.

Il Coronavirus ha costretto il mondo intero ad affrontare una crisi senza precedenti. L’Italia è tra le nazioni più colpite con una drammatica caduta del PIL del Paese (ci si  è dimenticati della drammatica conta dei 17mila morti: ndr) e milioni di lavoratori interessati dalla misura degli ammortizzatori sociali.

Il settore calcio vivrà parimenti una situazione estremamente difficile, anche in caso di ripresa differita delle restanti partite di campionato e di Coppa Italia, mettendo a repentaglio la tenuta di tutto il sistema, da sempre sostenuto dalla Lega Serie A grazie al contributo mutualistico versato per le serie minori e gli altri sport.

Il contesto sopra descritto richiama tutti ad un atto di forte responsabilità, con i Club pronti a fare la propria parte sostenendo ingenti perdite per garantire il futuro del calcio italiano.

Perdite che necessariamente dovranno essere contenute incidendo sulla riduzione del costi, la cui principale voce per le Società è rappresentata dal monte salari. In linea con le azioni volte a diminuire il costo lavoro adottata a livello nazionale e internazionale, la Lega Serie A ha deliberato oggi (ieri, lunedì 6 aprile: ndr), all’unanimità con esclusione della Juventus che ha già raggiunto un accordo coi propri giocatori, una comune linea di indirizzo per contenere l’importo rappresentato dagli emolumenti di calciatori, allenatori e tesserati della prime squadre. Questo intervento, necessario per salvaguardare il futuro dell’intero sistema calcistico italiano, prevede una riduzione pari a 1/3 della retribuzione totale annua lorda (ovvero 4 mensilità medie omnicomprensive) nel caso non si possa riprendere l’attività sportiva e di 1/6 della retribuzione totale annua lorda (ovvero 4 mensilità omnicomprensive) qualora si possano disputare nei prossimi mesi le restanti partite della stagione 2019/2020. Resta inteso che i Club definiranno direttamente gli accordi con i propri tesserati.

La Lega Serie A sta seguendo l’evoluzione l’evoluzione dello scenario in stretto coordinamento con la Uefa, la FIGC e l’Eca. E’ stata confermata la volontà di portare a termine la stagione e di tornare a giocare, senza correre rischi, solo quando le condizioni sanitarie e le decisioni governative lo consentiranno.

L’Assemblea ha inoltre analizzato le raccomandazioni per la ripresa di gare e allenamenti delle varie discipline sportive prescritte dalla Federazione Medico Sportiva Italiana, alla luce dell’attuale situazione di emergenza sanitaria. A tal proposito, entro fine settimana, la Federcalcio emanerà le relative norme medico sanitarie”.

Walter Alberto

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