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Politica | 16 aprile 2020, 10:09

Dadone (M5S): “All'indomani della pandemia dobbiamo rendere stabile lo smart working nella Pubblica Amministrazion

Il ministro alla Pubblica Amministrazione è intervenuto questa mattina in diretta nella trasmissione Rai Unomattina. “Lo Stato si deve fare parte attiva facendo parlare tra sé i sistemi operativi e facendo interconnettere le banche dati di varie amministrazioni rendendo più facile la vita al cittadino”

Dadone (M5S): “All'indomani della pandemia dobbiamo rendere stabile lo smart working nella Pubblica Amministrazion

“Sono soddisfatta di come la Pubblica Amministrazione abbia affrontato l'emergenza Coronavirus nella fase uno, continuando a fornire servizi attraverso lo smart working. Ora ci stiamo preparando a quella che definisco la fase 3: dobbiamo portare a regime il lavoro agile a distanza e mantenerlo come buona prassi anche nella fase successiva, quando sarà possibile la libera circolazione e il ritorno negli uffici, sempre con le dovute cautele”. È positivo il giudizio del ministro Fabiana Dadone sullo smart working nella Pubblica Amministrazione. Parole pronunciate questa mattina, giovedì 16 aprile, in collegamento nella trasmissione di Rai1 Unomattina.

“Grazie ai dirigenti che, dalla sera alla mattina, hanno garantito i servizi che garantivano prima, riorganizzando il lavoro da casa – ha continuato il ministro grillino -. Nelle regioni maggiormente colpite dall'emergenza Covid-19 come Lombardia Veneto e Piemonte la reazione c'è stata, con il 70% dei lavoratori della pubblica amministrazione che oggi lavora in smart working in maniera stabile. Una motivazione per continuare a mantenere il lavoro agile anche all'indomani di questa pandemia”

La Pubblica amministrazione deve sburocratizzarsi, fornendo servizi efficienti, efficaci e rapidi: “Nel pubblico c'è sempre stato troppo timore ad abbandonare la vecchia modalità organizzativa di lavoro. La pubblica amministrazione ha dato una grande prova di sé. Avendo preso questa palla dobbiamo renderla stabile e portare il 30-40% del personale verso lo smart working anche dopo l'emergenza, attravero la digitalizzazione dei servizi in tutta Italia. Come? Faccio un esempio concreto. Se la PA ha in mano un documento non lo deve chiedere più volte al cittadino ma deve mettersi in contatto con le banche dati di altre amministrazioni per reperire i documenti. Lo Stato si deve fare parte attiva facendo parlare tra sé i sistemi operativi e facendo interconnettere le banche dati di varie amministrazioni rendendo più facile la vita al cittadino”.

Nella fase tre saranno differenti anche i concorsi. “Dovranno essere senza assembramenti – continua Dadone -, dobbiamo riflettere sulla dislocazione territoriale e su come promuovere le nuove competenze”.

In ultima battuta il ministro è intervenuto su come la PA possa intervenire per proteggere gli anziani. “La protezione delle fasce deboli è un rema delicato. Dobbiamo fare una riflessione importante sulla sanità territoriale, che ha sofferto la poca dislocazione della medicina sul territorio. Infine dobbiamo anche evitare che il processo di digitalizzazione crei una eccessiva distanza verso questa fascia di popolazione. Dobbiamo affiancarli. Sul problema delle case di cura invece si deve fare chiarezza in una fase successiva. Ora non è il momento delle polemiche”.

Cristina Mazzariello

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