Buongiorno e bentornati in questa rubrica. Potete trovarci e interagire più facilmente con quesiti e nostre risposte sul nostro gruppo Facebook "Blossom Suite - Orchidee: cura e vendita". Ci occuperemo di dare semplici consigli per gestire le piante che teniamo in casa, sul balcone o in giardino.
Questa volta faremo una panoramica sui frutti tropicali un po’ più particolari e meno conosciuti.
Asimina triloba: pianta della famiglia delle Annonaceae, che comprende un centinaio di specie quasi tutte tropicali, la triloba ha un’ottima resistenza al freddo (fino a -30°) e cresce molto bene in Nord America dove è originaria, ma anche in Europa e Asia. Il frutto ha una polpa cremosa molto saporita (una via di mezzo tra banana e mango). La pianta rimane di dimensioni ridotte ma fa una produzione abbondante di frutti. Il frutto è estremamente ricco di vitamine, minerali e proteine che contengono tutti gli aminoacidi essenziali. Quindi una bella e utile pianta da tenere in terrazzo o giardino.
Albero del miracolo / Synsepalum dulcificum Daniell: è un alberello di portamento arbustivo. I suoi frutti, bacche rosse, hanno una particolarità davvero curiosa. Contengono una glicoproteina chiamata miracolina che ha un effetto, dopo che si mastica e mangia la polpa della bacca, questa sostanza si lega con i recettori del gusto della bocca e fa percepire come dolce anche cibi amari o acidi come il limone. L’effetto dura circa mezz'ora. C’'è stato un periodo in cui si pensava ad un uso come dolcificante naturale, però non sembra sia mai decollato. Comunque con un po’ di difficoltà le piante si trovano ed a livello domestico si possono tenere e consumare i frutti.
Effetto simile con la polpa dei frutti del Thaumatococcus daniellii che contengono la Taumatina, una proteina con effetti dolcificanti molto forti, di interesse nell’industria dei dolcificanti che legandosi ai recettori del gusto, danno la sensazione di dolce anche in presenza di cibi amari.
Con azione contraria ci sono alcune piante come la Gymnema Sylvestre / pianta anti-zuccheri: pianta di origini africane, le foglie contengono 9 acidi glicosidici. Il componente più attivo è l’acido Gymnemico A1. Masticando le foglie o, meglio ancora, con poche gocce dell’estratto, c’è una azione ipoglicemizzante attraverso due meccanismi principali: inibisce l'assorbimento degli zuccheri a livello intestinale; stimola la trasformazione metabolica del glucosio a livello cellulare. Ovviamente nessuna improvvisazione personale… eventualmente chiedere informazioni al proprio medico.
Il frutto del drago/Hylocereus Undatus è un frutto di consistenza gradevole, delicatamente profumato, che è fatto da un cactus. Il fiore che precede il frutto è molto bello e spesso viene coltivata anche solo per fini ornamentali. Il frutto è particolarmente ricco di Ferro, Fosforo e vitamina E. La pianta si può coltivare con buoni risultati anche in Italia.
Un'altra sorpresa arriva dal black Sapote / Diospyros nigra, il frutto al sapor di cioccolato. La pianta è della famiglia dei cachi, ma preferisce crescere in posti dal clima più mite come il sud Italia o lungo la costa. È sempre verde, arriva ad una altezza di 6 metri. Il frutto esternamente è verde, la consistenza del frutto è come quella di un budino, con il sapore simile a quello del cioccolato. Alcuni lo chiamano erroneamente pianta del cioccolato, ma ovviamente non ha nulla a che fare con il Theobroma cacao da cui deriva il nostro amato cioccolato.
Chiudiamo questa breve panoramica con un frutto non commestibile ma che ha un utilizzo interessante. Parliamo dell’albero del sapone / Sapindus Mukorossi. Questo albero gradisce climi miti e caldi come nel nostro sud italia o i suoi paesi tropicali originari. Il fogliame che ha foglie composte da piccole foglie con una lunghezza complessiva di 40 cm. La fioritura è composta da un grappolo di fiori che vengono presto sostituiti da un grappolo di frutti sferici. Il seme, duro e di colore scuro, è tossico e si usa solo a scopo decorativo per fare qualche braccialetto. La sottile polpa attorno al seme, una volta seccato, si toglie e si riduce in polvere. Questa polvere è alla base di detersivi biologici con un ottimo effetto lavante e un basso impatto ambientale.
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