In una lettera inviata al Prefetto Palomba, alla Sindaca Appendino e al Governatore Cirio, Sergio Rovasio e Mario Barbaro, Presidente e Coordinatore dell’Associazione Marco Pannella di Torino, denunciano la situazione dei senzatetto accampati davanti alla sede del Comune di Torino.
"In piena emergenza Covid, da giorni alloggiano in tende e sacchi a pelo di fortuna diverse decine di senzatetto che trovavano fino al 3 maggio scorso rifugio nei dormitori di emergenza del Comune di Torino di Piazza d’Armi, chiusi dallo stesso Comune. La Vice Sindaca ha motivato ieri la decisione di chiudere il rifugio dormitorio, con servizi igienici e strutture riscaldate per un centinaio di persone, “per motivi di ordine pubblico e perché non si potevano scongiurare rischi di assembramento”.
"Lo spettacolo di queste ore in Piazza Palazzo di Città, sotto i portici e nei punti estremi della piazza davanti al Comune, è quanto di più degradante e inumano si debba assistere con forme di assembramento ancora più rischiose e illogiche sul piano della sicurezza e dell’igiene, innanzitutto per i senzatetto. Sembra un campo profughi di un paese in guerra. Vi sono accampate decine di persone che non hanno servizi igienici, cibo, aiuti e assistenza di alcun tipo".
"Perché è stato chiuso il centro di accoglienza dormitorio di Piazza d’Armi senza pensare ad una alternativa adeguata a questa emergenza? Come è possibile accettare che decine di persone si trovino in questa grave situazione umanitaria senza che ci siano iniziative o possibili soluzioni?".
"Chiediamo alle autorità in indirizzo di intervenire con la massima urgenza e di riaprire il centro di accoglienza comunale garantendo almeno per le prossime ore, in attesa di una soluzione, servizi igienici e aiuti alimentari alle persone accampate in Piazza Palazzo di Città".
"In seguito alla chiusura del dormitorio di piazza d’Armi a Torino si è venuta a creare una situazione di emergenza sanitaria, oltre che umanitaria, le cui conseguenze rischiano di essere estremamente gravi, nel momento in cui sta iniziando la delicata fase 2 dell’epidemia Covid-19. Come Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Torino sollecitiamo il Comune a intervenire per trovare una soluzione".
"Occorre che queste persone vengano immediatamente prese in carico e che vengano verificate le loro condizioni di salute, in modo da scongiurare ulteriori rischi sanitari", conclude la nota.