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Nuove Note | 17 maggio 2020, 06:00

Poesie per la Dora: uno sguardo sul presente che scruta nell’animo dell’umanità

Poesie per la Dora nasce dal lavoro sinergico tra i testi di Davide Bava, Chiara De Cillis, MrBrown e Tito Sherpa; i beats di Bava e gli scratches di Gibbo.

Poesie per la Dora: uno sguardo sul presente che scruta nell’animo dell’umanità

La Dora che vive nella solitudine e nell'intemperanza. La Dora degradata e attraversata indifferentemente da tutti. Fiume che attraversa da tempi ancestrali Torino e musa di molti nella storia della città accoglie nel suo corso i brani di un progetto che unisce jazz, hip hop, e poesia per fare rete e creare un nuovo ambiente. Il teatro di “Poesie per la Dora” è il Ponte Carpanini, luogo dove lo scorrere inquinato del fiume incontra la disintegrazione sociale della tossicodipendenza. Poesie per la Dora nasce dal lavoro sinergico tra i testi di Davide Bava, Chiara De Cillis, MrBrown e Tito Sherpa; i beats di Bava e gli scratches di Gibbo.

Come è nato il progetto Poesie per la Dora?
Davide Bava: Un anno prima della pubblicazione dell'album gestivo un laboratorio di sperimentazione della poesia in Lungo Dora Napoli, Era Aurora. Tutti i lunedì sera il laboratorio si apriva gratuitamente al pubblico con l'improvvisazione poetica, una sorta di rituale circolare in cui i partecipanti recitavano inizialmente un mantra per riscaldare animo e voce, dopo a turno si improvvisava dei versi, un flusso di coscienza suddiviso parzialmente da una ritmica. Con la chiusura del laboratorio quello che era rimasto era un punto di partenza per mettere in pratica determinate scoperte. La "nuova deriva", il nostro modo di vedere e concepire la poesia ci ha portato a comporre Poesie per la Dora.

Chi si occupa di cosa nella nascita dei brani?
Davide Bava: Il mix e le strumentali sono delle mie produzioni, le ho composte un po' ritagliando campioni da brani di musica che amo ascoltare e un po' suonando sintetizzatori digitali. Le liriche sono state scritte dalle stesse voci del disco: Brownie, Tito Sherpa, Chiara De Cillis ed io. Il solo di scratch in "Paure di Carta" è stato invece suonato da Gibbo a.k.a. Dakani. Poesie per la Dora è stato realizzato in neanche 5 mesi, non c'è stata una struttura complessa nella creazione, ci siamo incontrati con piacere e tutto è avvenuto molto spontaneamente.

Che storie ci raccontano le poesie in musica?
Tito Sherpa: La poesia in musica ci ha sempre raccontato la verità e nel momento in cui essa si ritrova a raccontare delle storie, delle mere storie, non sarebbe più da chiamare poesia ma canzone.
Brownie: Ci raccontano quello che non possiamo trovare in altri luoghi, perché la musica contribuisce nel farci affrontare i nostri lati più spigolosi.

Qual è la finalità di Poesie per la Dora?
Tito Sherpa: Le finalità di un disco possono essere economico/discografiche o di rivalsa sociale. Poesie per la Dora non ambisce ad una vera e propria finalità, in quanto nasce come sguardo sul presente, osservazione sul mondo circostante, trae piccole conclusioni, scruta nell'animo dell'umanità.

Brownie: Poesie per la Dora mette in contatto tutte le parti di noi che raramente, nella vita quotidiana, hanno modo di incontrarsi. Il ponte che si crea tra queste è l'esperienza viva dell'ascoltatore.

Radioblunote è progetto sperimentale che pubblica mix di musica e poesia, ogni poesia può essere messa in musica? Come si mixano queste due arti?

Davide Bava: Con la musica si può vivere un'esperienza di isolamento e non solo di aggregazione, fondamentale per l'ispirazione ma anche per volgere lo sguardo dentro di noi. Se l'inconscio è una fiammella allora perché non ballarci attorno? Credo che sia necessario un accordo fra poesia e musica durante la composizione, le parole si dovrebbero appoggiare ai suoni in modo naturale. Per noi è diventata una routine improvvisare sui ritmi, i pezzi vengono imbastiti anche in questo modo. 

La vostra Torino musicale e non.
Tito Sherpa: Torino è un mosaico di tradizioni, di culture ecc. L'hip hop si divide in svariate sfaccettature e anche la poesia, è tutto diviso, purtroppo, in questa città. Ecco la finalità forse di Poesie per la Dora, l'unione di elementi come il jazz, l'hip hop, e la poesia per fare rete e creare un nuovo ambiente.

Brownie: Nella mia città c'è tutto quello serve, dal punk hardcore alle dancehall, tutti i generi in Torino trovano casa. “Qui non c'è il mare”  ma rimane come se fosse un porto, la gente arriva da tutte le parti del mondo.

Il progetto prevede un proseguo?
Davide Bava: Il 29 aprile 2020 lo studio di sperimentazione Radiobluenote Records ha fatto uscire una nuova release, un piccolo album che ha coinvolto non solo i "poeti della Dora" ma anche altri nuovi collaboratori come Brattini, Loredana Iannizzi, Gibbo, Jorge Antonio Casih, Luca Atzori, Marzio Zorio e Flesha San che hanno appoggiato la nostra "nuova deriva" con AAVV-Voyeurismo. Un'antologia di poesie recitate o “rappate” su 13 produzioni di mia fattura. È possibile guardare l'opera intera, interpretata dai video di Marco Giambra, sul nostro canale Youtube. Abbiamo diversi progetti in cantiere ma non sveliamo ancora nulla, continuiamo a lavorare. Seguiteci sulle nostre pagine.

 

 Info su https://radiobluenote.bandcamp.com/album/poesie-per-la-dora  

 

Federica Monello

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