Le immagini dell’Agenzia spaziale europea (ESA) hanno fatto il giro del mondo: i cieli d’Europa appaiono quasi del tutto sgombri da inquinanti durante la fase di massima inattività delle attività produttive causa pandemia. Le foto scattate dal satellite Sentinel-5P mostrano la cappa inquinante che ricopre i principali conglomerati produttivi d’Europa e, per quanto riguarda l’Italia, il Nord è l’area geografica dove la qualità dell’aria è migliorata di più, con Milano che ha ridotto la presenza di diossido di azoto (NO2) nell’aria del 47%, mentre la migliore in Europa è stata Parigi con il 54% (dati ESA/EUMETSAT). La riduzione degli inquinanti è dovuta al drastico calo nell’uso dei combustibili fossili per la produzione dell’energia elettrica per scopi industriali e alla minor circolazione di mezzi di trasporto. Sotto il profilo della riduzione degli inquinanti, va aggiunto che la pandemia non ha fatto altro che accelerare un processo già attuato dalle società dell’energia: Eni ed Enel in particolare, pochi mesi fa avevano annunciato progetti dedicati alle rinnovabili e alla mobilità sostenibile. Il piano industriale di Eni, ad esempio, punta alla sostituzione del petrolio entro il 2050 con il gas naturale. Enel, dal canto suo, punta sulle rinnovabili per produrre il 68% di energia elettrica a zero emissioni di CO2 entro il 2022.
Eni e le scelte ambientali: gli investitori approvano?
Il piano industriale Eni al 2050 per la sostenibilità, in particolare, è ambizioso. Purtroppo, gli azionisti non hanno potuto “saggiarlo” appieno in quanto la pandemia ha comportato una situazione quasi senza precedenti per i mercati finanziari. I trader che operano con i contratti per differenza (CFD), all’opposto hanno proseguito l’attività speculativa sfruttando la natura dello strumento finanziario. Per capire cos’è un CFD, prendiamo ad esempio proprio il caso del titolo Eni: i contratti per differenza permettono al trader di operare sul prezzo delle azioni Eni senza dover possedere queste ultime, così da beneficiare di guadagni in caso di rialzo e in caso di ribasso del valore delle stesse. Ad ogni modo, il valore delle azioni Eni nelle ultime settimane ha ripreso l’andamento positivo e relativamente stabile visto negli ultimi cinque anni, segno che il suo piano industriale è solido e impostato sulla giusta rotta.
La sostenibilità ambientale passa per l’automotive e l’energia elettrica
Continuiamo a parlare di Eni, in quanto proprietaria di Enjoy, società di vehicle sharing che punta alla sostenibilità ambientale attraverso la condivisione di veicoli privati e commerciali nelle grandi città come come Milano e Torino. Nella città della Mole, il servizio può contare su 246 mezzi di trasporto persone e merci. Anche Enel è proiettata nel segmento della mobilità urbana ed extraurbana con un progetto che integra postazioni di ricarica auto elettriche grazie al servizio Free2Move per il noleggio di autovetture elettriche. Nell’intera provincia di Torino il progetto e-mobility Enel X ha già installato 169 punti ricarica per consentire alle auto elettriche di ricaricare la propria batteria.
Concludendo
Se da un lato la pandemia ha causato una chiusura forzata delle industrie e una drastica riduzione della circolazione di mezzi di trasporto, abbattendo in modo se vogliamo “innaturale” le emissioni, le società energetiche ci dimostrano che la ripartenza non ci condurrà verso un quotidiano sempre più inquinato, ma sempre più respirabile grazie ad iniziative come quelle di Eni ed Enel.