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Attualità | 26 giugno 2020, 16:28

Cgil e Federconsumatori Piemonte: "No alla modifica della legge regionale sul gioco d'azzardo"

"Riteniamo che si debba preservare il divieto di collocare le macchinette slot presso scuole, banche, uffici postali, centri di raccolta per giovani ed anziani che riteniamo luoghi sensibili". D'accordo Raffaele Gallo, Presidente del gruppo Pd in Consiglio regionale

Cgil e Federconsumatori Piemonte: "No alla modifica della legge regionale sul gioco d'azzardo"

La Cgil Piemonte e la Federconsumatori Piemonte esprimono la loro contrarietà alla modifica della legge regionale del 2 maggio 2016 sul gioco d’azzardo.

Nei nostri uffici, anche in collaborazione con operatori delle strutture pubbliche, assistiamo cittadini e lavoratori che per vari motivi sono ridotti in condizioni disperate. Uno dei motivi che riducono queste persone e le loro famiglie in queste condizioni è la ludopatia. Tale patologia viene indubbiamente facilitata dal poter accedere in qualsiasi momento ai giochi di azzardo e dalla loro diffusione sul territorio anche in prossimità di luoghi sensibili.

Riteniamo che si debba preservare nella legge il divieto di collocare le macchinette slot presso scuole, banche, uffici postali, centri di raccolta per giovani ed anziani che riteniamo essere luoghi molto sensibili. Come anche riteniamo negativa la volontà di prevedere un aumento dell’orario di funzionalità dei suddetti apparecchi.

La legge regionale 9/2016 senza bandire il gioco d’azzardo legale, si limita a disciplinare e a contenere l’aggressività dell’offerta. Ricordiamo che nel 2016, la legge venne approvata all’unanimità da parte del Consiglio Regionale.

Inoltre, un recente studio dell’IRES - Istituto di Ricerche Economiche e Sociali per il Piemonte, ha dimostrato l’efficacia delle norme per i cittadini piemontesi e la legge non ha determinato gli esiti negativi sull’occupazione nel settore che alcuni paventavano.

Da tali analisi si evince che il gioco d’azzardo legale è diminuito del 9.7% (mentre in tutta Italia, nello stesso periodo, è cresciuto), e le perdite economiche per i piemontesi sono scese del 17,8%. Anche i dati epidemiologici di uno studio del CNR di Pisa condotti in Piemonte nel 2019 dimostrano che con la rarefazione dell’offerta in Piemonte dal 2016 al 2019 i piemontesi hanno risparmiato nel gioco d’azzardo 2 miliardi e 618 milioni di euro. 

Infine rammentiamo che l’acuirsi di patologie da dipendenza aggravano la spesa sanitaria. Peraltro la ludopatia viene giustamente ricompresa nei Lea. Per queste ragioni riteniamo si debbano mantenere le norme attualmente in vigore nella nostra Regione.

“Il ritiro dell’emendamento sul gioco d’azzardo è una vittoria del centrosinistra e delle opposizioni. Voler modificare la normativa sulla ludopatia attraverso un emendamento all’Omnibus rappresentava un’inaccettabile forzatura. Finalmente ha prevalso il buon senso e si torna al confronto, in Aula come in Commissione, dove potranno essere ascoltate le voci delle tante realtà associative e degli operatori. Ora discuteremo ma partendo dai dati per capire cosa ha funzionato e cosa no nella normativa approvata nella scorsa legislatura, e che noi continueremo a difendere”. Lo afferma il Presidente del gruppo regionale PD Raffaele GALLO in occasione del dibattito in Consiglio regionale sul disegno di legge “omnibus”, collegato alla legge di stabilità regionale.

Siamo soddisfatti dell’accordo raggiunto sull’indagine conoscitiva sulla sanità che verrà avviata in seno alla IV Commissione e che sarà guidata da un esponente delle opposizioni. Finalmente la destra ha compreso il vero spirito della nostra proposta, non fare processi a qualcuno ma capire con spirito costruttivo cosa è successo e cosa non ha funzionato, in modo tale da poter elaborare proposte migliorative del sistema sanitario regionale. Si concludono così tre settimane difficili nel corso delle quali si stavano scrivendo delle brutte pagine nel rapporto tra maggioranza e opposizioni, senza mai voler affrontare le questioni nel merito, quasi questo fosse motivo di fastidio. Oggi abbiamo finalmento ridato centralità all’Aula e alla dialettica tra maggioranza e minoranza”.

“Resta il rammarico di non esser riusciti a far desistere la maggioranza dal modificare la normativa sull’attività venatoria. Nella precedente legislatura era stata costruita una legge equilibrata, che non voleva essere contro i cacciatori ma a favore del turismo. La cancellazione del divieto di caccia nelle ultime due domeniche di settembre è un passo indietro ma nonostante il nostro impegno non è stato possibile trovare una sintesi”.

comunicato stampa

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