Marzo 2021: ecco la data da segnare sul calendario del prossimo anno. Quella individuata dai vertici di Fca per completare la fusione con il gruppo francese di Peugeot per dare vita alla nuova super-casa produttrice mondiale di automobili. Lo ha detto John Elkann, numero uno di Fca (e di Exor), ha preso la parola all'assemblea degli azionisti di Fiat Chrysler che si è riunita ad Amsterdam per approvare il bilancio 2019. In origine era stata programmata per aprile, ma poi la pandemia ha imposto un rinvio. "La crisi del Covid ha ulteriormente rafforzato le ragioni della nostra fusione con Psa, creando un nuovo modello di business che generi enormi efficienze e unisca le competenze per uno sviluppo all'avanguardia. Un grande futuro attende questa nuova azienda". "L'accordo con Psa - ha detto ancora - è stato il culmine di un anno intenso, con attività che volevano trasformare le parole in fatti: vogliamo dare vita a un gruppo globale che sarà il quarto al mondo per volumi in grado di generare sinergie annuali per 3,7 miliardi di euro e pronto a cogliere le grandi opportunità della nuova era della mobilità sostenibile. Il lavoro per la fusione è proseguito a ritmo sostenuto anche durante il periodo dell'emergenza Covid-19".
"Anche se sembra ormai passato tanto tempo - ha aggiunto Elkann - il 2019 è stato un anno estremamente importante dove abbiamo conseguito successi e consolidato i nostri punti di forza. Per noi di Fca, peraltro, gestire le avversità no è cosa nuova: le tante e difficili sfide che abbiamo affrontato e superato a livello globale nel corso degli anni ci hanno insegnato che gestire con successo la nostra azienda è di fondamentale importanza anche per le comunità locali in cui siamo presenti".
E ha concluso: "La prima metà del 2020 ci ha ricordato che non sappiamo mai cosa ci riserva il futuro, ma quello che possiamo fare è assicurarci di essere sempre quanti più forti possibile in ogni area di attività, per affrontare tutte le sfide che ci attendono".
Intanto, dal fronte sindacale, non mancano le voci a proposito del futuro di Fiat Chrysler. Come quella di Fim Cisl Torino: "Crediamo che la fusione sia l’ultima vera occasione che ha Torino per tornare ai volumi che le competono. Apprezziamo le recenti conferme sui siti italiani e il riassorbimento dei volumi occupazionali. Riteniamo però che il 2022-2023 sia una data che va necessariamente compressa e va fatto tutto il possibile per riassorbire il personale in cassa integrazione prima di quell’orizzonte temporale". E sul tema incentivi: "da tempo chiediamo di sostenere il dibattito parlamentare di questi giorni sugli incentivi auto alla rottamazione. L’azienda acceleri l’elettrificazione di Maserati e se verranno confermati gli incentivi statali, un prezzo della 500 BEV che possa essere competitivo sul mercato aumentando di fatto le vendite e la produzione a Mirafiori".
E se questo è il futuro, sul presente l'ad Mike Manley ha sottolineato come "da questa settimana la maggioranza dei nostri stabilimenti è ripartita, con protocolli si sicurezza e di salute". "Anche la maggioranza dei nostri rivenditori ha riaperto in tutte le regioni e le altre torneranno presto attive - ha aggiunto -: non è stato un semplice accendere o spegnere un interruttore, perché la salute e il benessere dei nostri dipendenti sono sempre al centro".