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Politica | 30 giugno 2020, 10:07

Molinari (Lega): “Se Cirio cambia partito, in Regione si apre un problema politico”

La Lega mette le mani avanti rispetto al possibile cambio di casacca del governatore. “L’accordo elettorale sulla presidenza – avverte il segretario piemontese e capogruppo alla Camera – è stato fatto con Forza Italia”

Molinari (Lega): “Se Cirio cambia partito, in Regione si apre un problema politico”

Continua tenere banco il dibattito politico in merito al ventilato passaggio del governatore del Piemonte, Alberto Cirio, da Forza Italia a Fratelli d’Italia.

Un trasloco nell’ambito della stessa coalizione che non piace affatto alla Lega, partito che conta 23 consiglieri sui 33 di maggioranza e che dispone in giunta regionale di 7 assessori su 11.

“Ritengo  che il presidente Cirio, politico e amministratore abile e capace – afferma il senatore Giorgio Maria Bergesio, segretario provinciale della Lega - abbia tutte le possibilità di continuare a svolgere ruoli di primo piano in Forza Italia, movimento che ha bisogno di rinnovamento per sostenere la leadership. Non entro nel merito di scelte soggettive rispetto alle quali solo successivamente la politica potrà  fare considerazioni a ragion veduta e trarre valutazioni. Gli auguro buon lavoro come governatore del Piemonte e – aggiunge il senatore della Lega - di poter continuare ad attuare quel cambiamento,  sintesi del  progetto politico, a cui gli elettori piemontesi hanno creduto e nel quale hanno riposto fiducia elettorale lo scorso anno”.

Se Bergesio si mostra prudente, Matteo Salvini ha invece già lanciato una sorta di aut aut a Cirio, lasciandogli intendere che un passo del genere non potrebbe non avere conseguenze.

A nessuno sfugge come in questo momento sia in atto un braccio di ferro tra lui e Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, per aggiudicarsi la leadership del centrodestra. Ragion per cui Salvini mal tollera qualsivoglia atto politico che vada a rafforzare la sua alleata-concorrente.

Un messaggio, quello di Salvini, che il suo plenipotenziario in Piemonte, Riccardo Molinari, segretario piemontese della Lega e capogruppo a Montecitorio, esplicita con maggior chiarezza: “Non credo siano vere queste voci, anche perché l’accordo per la presidenza del Piemonte è stato fatto con Forza Italia, in un equilibrio generale nazionale. Se il presidente Cirio dovesse cambiare partito – afferma - si aprirebbe un problema politico”.

L’ipotizzato passaggio ad altra forza politica non si annuncia dunque per il presidente del Piemonte come un semplice cambio di stagione.

Anche dalla sua terra l’ex sindaco di Alba Maurizio Marello, oggi consigliere regionale di opposizione nelle fila del Pd, si mostra stupito. “Cirio – scrive sul suo profilo social – è nato nella Lega Nord ed è cresciuto in Forza Italia. Ma soprattutto è di Alba, città medaglia d’oro al valor militare per la lotta partigiana. Cirio con i fascisti? Vedremo, ma io non ci credo”.

GpT

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