Il lockdown ha pesato in maniera consistente sulle casse di Gtt. Oltre alla drastica riduzione dei passeggeri sui bus e tram, la sospensione del pagamento delle strisce blu a Torino -dal 13 marzo al 2 giugno - ha determinato nove milioni in meno di incasso.
La perdita è emersa questa mattina durante la commissione Trasporti, dove sono state discusse le mozioni dei consiglieri Raffaele Petrarulo e Silvio Magliano. L’atto del primo chiedeva di lasciare libero l’accesso alla Ztl, così come la sosta a raso gratis, fino alla fine dell’emergenza. Il documento del capogruppo dei Moderati auspicava invece che si potesse rimborsare o prorogare il permesso di sosta, ai lavoratori, per i mesi non fruiti a causa dell’emergenza Covid.
“In un mese ordinario del 2019 – hanno spiegato dall’azienda di corso Turati – incassavamo circa 3 milioni e mezzo dai parcheggi blu, comprensivi di titoli ordinari e tagliandi residenti. A questi vanno ad aggiungersi circa 600/700 mila euro legati agli stalli in struttura: anche in quest’ultimo caso gli incassi si sono praticamente azzerati, perché la gente parcheggiava gratuitamente in strada”. “L’impatto economico per Gtt- ha aggiunto – è difficilmente ammortizzabile: abbiamo attivato delle misure compensative - come la cassa in deroga, ma non vanno a coprire i costi vivi delle strutture. Da un punto di vista industriale non era sostenibile una proroga della gratuità”. A conti fatti la partecipata del Comune di Torino ha perso, nel marzo-giugno 2020, nove milioni di euro rispetto allo stesso periodo del 2019.
E anche sul fronte del rimborso, o ampliamento della validità, del permesso di sosta per i lavoratori le notizie non sono positive. Il Gruppo ha spiegato infatti che, se per la proroga degli abbonamenti ai mezzi pubblici sono previsti aiuti dal Governo, per eventuali risarcimenti sul mancato uso dei permessi non sono previsti finanziamenti.
Per Magliano "il rimborso degli abbonamenti è un diritto. I professionisti e le partite IVA della maggior parte dei settori merceologici non ha lavorato durante i mesi di quarantena. Assurdo non pensare a queste categorie, che dalla chiusura hanno subito un danno gravissimo e che non hanno potuto contare sullo stipendio puntualmente versato il 27 del mese".