La fase emergenziale del Coronavirus è ormai alle spalle, ma Torino Solidale, la rete di sostegno messa in piedi dalla Città con le realtà associative del territorio, non si dismette. Anzi, moltiplica i propri sforzi e si struttura per rendere la mano ai cittadini in difficoltà.
Se è vero che da marzo 15mila famiglie sono state aiutate con la distribuzione di 25.000 pacchi alimentari e beni di prima necessità, grazie a una delibera passata oggi in Giunta gli 11 snodi cittadini nei prossimi mesi si occuperanno del sostengo di altre 10mila famiglie. Importante, in tal senso, il fatto che la Città di Torino abbia stanziato altri 540.000 euro che vanno ad aggiungersi ai fondi già stanziati per l’approvvigionamento di beni di prima necessità.
Grazie al provvedimento passato in Giunta, inoltre, è stato prorogato il rinnovo delle accoglienze della struttura di via Ravenna 8, che nel periodo emergenziale era stata riconvertitia in ricovero per persone prive di unità abitative, con 40 posti letto. Nel futuro prossimo poi, l’area di via Ravenna subirà una riconversione parziale per adattare gli spazi all’accoglienza di altre fragilità con i 15 medici, 10 paramedici e oltre 20 volontari impegnati in turni in grado di coprire l’intera giornata.
“Dare continuità a quanto realizzato in via Ravenna rappresenta uno dei punti di forza della nostra città, cioè la capacità di dare vita a iniziative di solidarietà attraverso la collaborazione tra pubblico d privato. L’offerta di accoglienza per le persone fragili proseguirà anche nei mesi a venire” ha ribadito la vice sindaca, Sonia Schellino.
“Il post lockdown - ha affermato la sindaca Appendino - ha aggravato la situazione di coloro che già vivevano in una condizione di povertà. Ogni risorsa è preziosa per assicurare alla rete Torino Solidale la possibilità di rispondere alle richieste e siamo orgogliosi di costatare come la città abbia risposto con reti territoriali”.
“Speriamo che la rete possa continuare a crescere e per questo chiediamo l’aiuto di tutti coloro che possono contribuire sia con beni alimentari di prima necessità che attraverso il conto corrente aperto dal Comune presso la banca UniCredit”, ha concluso Appendino.
Ecco perché, a mesi dall’incubo pandemia, Torino è in grado di guardare con orgoglio ai risultati raggiunti e con speranza al futuro. Indispensabili, in tal senso, i contributi di realtà come Il Banco delle Opere di Carità, il Banco Alimentare del Piemonte, Fondazione Cottino, Nova Coop e Danamar. Ma non solo: importanti anche i contributi di 700 donatori privati, capaci di raccogliere 220.000 euro da donare.
Azioni concrete, che permetteranno di distribuire anche a luglio e ad agosto oltre 10.000 nuovi pacchi alimentari, per una Torino Solidale sempre più forte che non vuole lasciare indietro nessuno.