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Eventi | 20 agosto 2020, 19:28

A settembre il Cinema Massimo omaggia Fellini, Pablo Larraín e il Black Power afroamericano

Le sale riapriranno giovedì 27 agosto. L'unico giorno di chiusura sarà il lunedì

A settembre il Cinema Massimo omaggia Fellini, Pablo Larraín e il Black Power afroamericano

Riaccende gli schermi il 27 agosto, dopo la pausa estiva, il Cinema Massimo di Torino. Le Sale Cabiria, Rondolino e Soldati, ai piedi della Mole Antonelliana, torneranno a rispettare il full time mantenendo come unico giorno di chiusura il lunedì.  

Molto ricco il programma di proiezioni e rassegne speciali pensato per il prossimo mese.

Avviato a inizio anno e poi interrotto a causa del lockdown, riprenderà dal 4 al 18 settembre "L'unico vero realista è il visionario", ciclo dedicato a Federico Fellini di cui quest'anno ricorre il centenario della nascita, a Rimini, il 20 gennaio 1920. Le iniziative per celebrare il suo ingegno vedranno protagonista una selezione delle sue opere più recenti, da Giulietta degli spiriti a La voce della luna, ma che comprendono anche il documentario di Francesco Zippel (prodotto da Sky Arte) in cui Wes Anderson racconta la sua passione per i film del Maestro. 

Si comincia quindi il 4 con Roma alle ore 18.30 (anche il 16 alle 16): ritratto visionario della capitale in una sorta di documentario fantastico, dove, a scene che ricostruiscono l’arrivo del giovane Fellini, seguono altre che illustrano, grottescamente, la città di oggi e di ieri, passando dal lirismo alla satira, senza soluzione di continuità. Una Roma che appare trasfigurata, dal clima fascista degli anni Trenta allo sfarzo degli anni Settanta.

Chiude la rassegna il 18, alle ore 16, la proiezione di Ginger e Fred, nella copia conservata alla Cineteca Nazionale: Emuli di Fred Astaire e Ginger Rogers, Pippo e Amelia avevano ottenuto un discreto successo come ballerini, ma la vita li aveva separati. A quarant’anni di distanza si ritrovano: lei è appena rimasta vedova, lui tira a campare. A riavvicinarli, sull’onda di un amarcord struggente, è un programma televisivo che intende proporre al pubblico le vecchie glorie di un tempo. 

Tornato agli onori della cronaca con l'uscita nelle sale del suo ultimo film, Ema, il regista cileno Pablo Larraín sarà al centro della rassegna "Le gabbie del potere", dall'11 al 20 settembre. Dal suo esordio del 2006 fino al film che ricostruisce la storia di una Jackie Kennedy glaciale a pochi giorni dall’omicidio del marito e presidente degli Stati Uniti, in dieci anni il giovane Larraín si è reso inconfondibile per il suo personale sguardo, spigoloso, inquieto e gelido, che ha descritto da angolature imprevedibili la dittatura di Pinochet e i tradimenti del potere in senso più generale.

Si comincia l'11 alle ore 21.15 con Fuga, del 2006: Eliseo Montalbán è un musicista intrappolato in una composizione incompiuta. Da piccolo ha assistito alla morte della sorella, uccisa sopra un pianoforte, e ha composto una melodia su questo tragico evento. Anni dopo, Ricardo Coppa, un musicista mediocre e senza talento, intraprende un viaggio alla ricerca di Montalbán e della sua dimenticata creazione musicale, con l’obiettivo di trasformare quella musica in una composizione propria.

Dal 18 al 30 settembre il Massimo darà invece voce al "Black Power", ricomponendo in dieci film gli appunti per una storia del cinema afroamericano. Apre le danze Within Our Gates, di Oscar Micheaux (1920), film creduto perduto e poi recuperato in Spagna negli anni Settanta. Una vibrante risposta all’intolleranza, opera necessaria per riscrivere la storia del della settima arte "non-solo-bianca", che prosegue a tappe e in forme stratificate, e si amplia in un caleidoscopio di espressioni e tensioni, aspirazioni, ideologie.

Tra i titoli più recenti, Il coraggio della verità, di George Tillman Jr., e Monsters and Men, di Reinaldo Marcus Green, entrambi usciti nel 2018. Quest'ultimo, opera prima, ha vinto il Premio Speciale della Giuria al Sundance Film Festival e parla chiaramente ai giorni nostri: quando a Brooklyn un afroamericano disarmato viene ucciso dopo una banale lite con le forze dell’ordine, uno studente che ha ripreso l’aggressione con il suo smartphone mette in rete il video suscitando l’indignazione del quartiere e l’allarme dei poliziotti. 

Infine, il 15 settembre, per "Al di là del muro", si segnala l'appuntamento con il film Checkpoint Berlin, alle ore 21. Direttamente dal Festival di Rotterdam, dove è stato presentato in concorso conquistando il favore del pubblico e della critica, arriva finalmente in sala il nuovo lavoro di Fabrizio Ferraro, che incontrerà gli spettatori al termine della proiezione. Un regista si trova a Berlino per la proiezione di un suo film. Camminando per la città riflette sul Muro e sull’esperienza leggendaria di un suo parente, uno zio mai più ritrovato, dissennato per amore e divenuto da quel momento passeur tra le due zone della Germania divisa.

Manuela Marascio

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