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Eventi | 03 settembre 2020, 16:52

Da Torino si propagano gli "spiriti" di MITO Settembre Musica: domani l'inaugurazione al Regio

Il concerto "Futuro" vedrà l'Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi guidata da Daniele Rustioni, con la violinista Francesca Dego. Musiche di Rorem, Čajkovskij e Dvořák

Da Torino si propagano gli "spiriti" di MITO Settembre Musica: domani l'inaugurazione al Regio

S'intitola Spiriti la quattordicesima edizione del Festival MITO SettembreMusica, che si svolgerà a Torino e a Milano dal 4 al 19 settembre in una versione rimodulata e ripensata durante i mesi della pandemia. Gli oltre 80 concerti eseguiti nelle due città dureranno un’ora, si terranno al chiuso senza intervallo nel pieno rispetto delle misure di sicurezza, e avranno tra le sedi di riferimento il Teatro Regio e il Conservatorio a Torino e il Teatro Dal Verme a Milano.

Sulla base delle restrizioni vigenti a livello regionale per lo spettacolo dal vivo, nel capoluogo piemontese i principali concerti serali saranno replicati sia alle 20 sia alle 22.30, per consentire un più ampio accesso di pubblico. Gli appuntamenti pomeridiani si terranno invece alle 16, mentre gli eventi serali sul territorio metropolitano avranno inizio alle 21.

Si comincia domani sera, ore 20, al Regio di Torino con Futuro, concerto a cura dell'Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi guidata da Daniele Rustioni, accompagnato dalla violinista Francesca Dego. Un evento che introduce il tema spirituale del Festival, che rivive nella memoria degli affetti con Souvenir d’un lieu cher op. 42 di Pëtr Il’ič Čajkovskij, proposto nella trascrizione per orchestra d’archi di Alexandru Lascae, nella serenità dipinta da Antonín Dvořák con la Serenata in mi maggiore per archi op. 22 e nei pellegrini che guardano al futuro di Pilgrims per orchestra d’archi di Ned Rorem, decano dei compositori statunitensi, in prima esecuzione italiana.

I biglietti per lo spettacolo sono esauriti. 

Per la prima volta, quest'anno MITO vedrà la partecipazione esclusivamente di artisti italiani, un po' come conseguenza dei limiti negli spostamenti internazionali, un po' per valorizzare le eccellenze del Paese dopo durissimi mesi di lockdown e lontananza dalle scene.

Manuela Marascio

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