È scattato alle prime luci dell’alba il blitz della polizia per accompagnare in carcere Dana Lauriola, storica leader No Tav. Intorno alle 6 diversi agenti si sono presentati fuori dalla sua abitazione di Bussoleno, per eseguire la sentenza del tribunale di Torino che qualche giorno fa ha condannato la donna a 2 anni di reclusione per un episodio di resistenza in autostrada avvenuto nel 2012.
Davanti a casa della leader No Tav, la polizia ha trovato alcuni valsusini in presidio permanente da due giorni. “Un intero quartiere di Bussoleno è militarizzato, ma si riesce ancora a raggiungere il presidio permanente attraverso le vie adiacenti. Un blitz in pieno stile per portare in carcere una donna, una compagna la cui unica colpa sarebbe quella di aver gridato le motivazioni del nostro No al Tav in un megafono. Ma noi siamo qui al suo fianco, non la lasceremo sola e non faremo passare liscia questa ennesima ingiustizia del forte sul debole. Raggiungeteci”, scrivono su Facebook e nelle chat i No Tav.
Dopo lunghi minuti d’attesa, i poliziotti e gli agenti della Digos sono usciti dall’abitazione insieme alla donna, che ha salutato i presenti prima di essere tradotta in carcere. Ad accompagnarla, fino all’ultimo secondo prima che venisse presa in custodia, striscioni e bandiere No Tav. Non si registrano particolari tensioni.
La notizia è già arrivata alle orecchie di Francesca Frediani (M5s). La consigliera regionale ha così commentato il blitz delle forze dell’ordine: “Un orribile risveglio. Si sta concretizzando una gravissima ingiustizia, mi sembra impossibile. Rabbia, tanta rabbia per quello che sta succedendo in valle. Questa cosa ci riguarda tutti, non è ‘solo’ questione di TAV Sì TAV No. Questa cosa riguarda la democrazia nel nostro Paese”.
Inoltre, sempre a Bussoleno, i carabinieri della stazione di Susa hanno arrestato Stefano Milanesi, 63 anni, residente in Paese, destinatario di ordine esecuzione pena emesso dall'Ufficio esecuzioni penali della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino. Ex terrorista di Prima Linea, deve scontare la pena di 5 mesi ai domiciliari, per resistenza a pubblico ufficiale, commesso il 17 settembre 2015 presso cantiere Tav Chiomonte. "Dopo che l’auto con a bordo Dana era già lontana dall’abitazione la celere ha caricato a freddo un gruppo di abitanti di Bussoleno la cui unica colpa è quella di aver voluto salutare una propria concittadina finita nelle mani dell’ingiustizia, ferendo alla testa un giovane No Tav" è la denuncia del movimento.