L'Università di Torino si prende cura dei suoi docenti e li sottopone a una serie di test per la salute: sotto la lente d'ingrandimento (su base volontaria, ovviamente) le attività neuromuscolari, ma anche l'alimentazione e altre abitudini che possono influire sul quadro complessivo del corpo dei professori.
Il progetto si chiama "Wellness@work for Unito" e l'ambizione è di trasformarsi in una buona pratica utilizzabile e applicabile anche in altri contesti. Il risultato dei test, che saranno effettuati a cadenza regolare ogni quattro mesi, fornirà un punteggio in grado - col tempo - di garantire il controllo dell'andamento della salute degli utenti. I parametri saranno la forza della mano e delle gambe, la flessibilità, l'equilibrio, il fitness cardiovascolare e la capacità di movimento fine delle dita.
I test dureranno un'ora di sono prenotabili online a partire dal 19 ottobre. "Vogliamo mettere al centro la persona - dice il professor Alberto Rainoldi, vicerettore del Welfare -. Offrire un approccio semplice e pratico da perseguire affinché tutti possano aumentare la loro consapevolezza. E questo ci permetterà di accumulare dati anche sullo stato di salute della nostra comunità".
"Anche questi aspetti erano inseriti all'interno del mio programma e sulla base del quale sono stato eletto - commenta Stefano Geuna, rettore di UniTo - e anche il benessere è una delle priorità, all'interno della nostra Università".
"Abbiamo voluto un approccio interdisciplinare - conclude Loredana Segreto, direttrice generale di UniTo e una delle anime di questo progetto - per portare un processo nuovo all'interno del nostro luogo di lavoro. È un pezzo di in progetto più ampio che riguarda il nostro mondo e che si lega alla sostenibilità in senso ampio".














