Sull'ondata di maltempo che ha messo in ginocchio molte zone del Piemonte, botta e risposta a distanza tra gli ex alleati di governo (a Roma) Movimento 5 Stelle e Lega.
"Il Governo mette a disposizione 7 miliardi contro il dissesto idrogeologico, come confermato dal Ministro dell'Ambiente Costa. Fondi destinati alle Regioni più colpite e per mettere in cantiere opere di prevenzione e contrasto al dissesto idrogeologico", sottolinea in una nota il Gruppo regionale M5S Piemonte.
"Anche la Regione Piemonte deve fare la propria parte. Invece da troppi anni la musica non cambia, sia che governi il centrodestra che il centrosinistra: i fondi per mettere in sicurezza il territorio sono sempre insufficienti. E la Giunta Cirio è riuscita a fare peggio", attaccano i grillini. "Con il cosiddetto “Riparti Pimonte” , approvato a giugno, si permette di fatto una colata di cemento che rischia di peggiorare ulteriormente la situazione. Non abbiamo fatto in tempo a ricordare l’alluvione del ’94 che già ci siamo trovati a fronteggiarne una nuova".
"Con le norme contenute nel Riparti Piemonte - come abbiamo ribadito inascoltati in Consiglio regionale - non bisogna essere dei profeti per prevedere sempre più nuove sciagure del genere. La Regione ora assista gli enti locali nella gestione dei progetti e torni sui propri passi modificando il Riparti Piemonte e risparmiando al territorio nuove colate di cemento destinate a devastare la nostra regione".
Dopo il sopralluogo effettuato con il vicepresidente della Regione Fabio Carosso nelle aree più colpite del Verbano Cusio Ossola, nei comuni di Omegna, Massiola, Ornavasso, Mergozzo, Premosello, Anzola, Pieve Vergonte, Pallanzeno e Formazza, il presidente del gruppo Lega Salvini Piemonte Alberto Preioni richiede l’immediata nomina di un commissario che adotti un “Modello Genova” per la ricostruzione, oltre che un intervento sull’ex Magistrato del Po per procedere subito a una escavazione degli alvei dei fiumi.
“Purtroppo ha preso atto degli ingentissimi danni provocati dalla furia delle acque – ha commentato il presidente Preioni -, con strade e infrastrutture ormai inagibili, aziende allagate, allevatori con migliaia di capi portati via dalla piena di fiumi e torrenti. Insieme con il vicepresidente Carosso abbiamo poi concordato la necessità che la Regione si attivi presso l’Aipo, l’ex Magistrato del Po, perché si provveda a un radicale piano di escavazione dei letti dei fiumi piemontesi, che, come nel caso del Toce, non vengono dragati ormai dal 2000”.