Una ripartenza faticosa, capienze da "riconquistare" e dubbi sul futuro. Sui palchi dei teatri (e non solo) è questo il copione che va in scena in queste settimane.
E proprio il Regio di Torino è una delle strutture che più di altre, di recente, stava spingendo per ampliare la propria capacità di accoglienza del pubblico, in vista della nuova stagione.
"Ci eravamo già attivati con il presidente Cirio per aumentare la capienza sopra i 400 posti per arrivare alla meta dei posti disponibili - dice Vittoria Poggio, assessore regionale alla Cultura - con le strutture più piccole che ovviamente si sarebbero attenute ai 200 posti. Ora alla luce di queste nuove evidenze, abbiamo scelto di attendere per non dover aprire in una maniera che poi si dovesse cambiare subito".
Tutto ruota intorno al nuovo (o ai nuovi) dpcm. "Aspettiamo adesso di capire le indicazioni del governo e se non ci sarà possibilità di deroga, ci adegueremo - prosegue Poggio - Abbiamo però chiesto al ministro Boccia di rendere almeno attive misure omogenee tra le diverse regioni".
"Stabilire una capienza per teatri e spettacoli dal vivo per metà dei posti disponibili per dare una certa possibilità di sopravvivenza alle strutture del settore". Lo chiede Silvia Fregolent, deputata di Italia Viva, con un'interrogazione al ministro della Cultura. "Senza dimenticare che la corretta applicazione delle attuali norme ha prodotto fino ad oggi, ottimi risultati con un solo positivo registrato su 347.262 spettatori in 2.782 spettacoli".