Nel primo Consiglio provinciale dopo il Congresso, Raffaella Dispenza è stata confermata Presidente delle Acli Città Metropolitana di Torino Aps. Al centro della riflessione il tema della città inclusiva che non lascia indietro nessuno, che è stato affrontato nel 30° Congresso Provinciale 2 settimane fa e che ha portato ora all’elezione di Raffaella Dispenza, confermata Presidente dopo una prima esperienza da presidente di poco più di un anno. L’impegno delle ACLI: continuare a stare al fianco dei cittadini con competenza e professionalità, ma anche animare, costruire, rivitalizzare luoghi di ascolto reciproco, di mutua solidarietà, esperienze di azione sociale e partecipazione dal basso.
Ricucire la città e generare processi di trasformazione in una logica inclusiva e sostenibile
Un focus particolare dell’impegno dei prossimi anni sarà sulla città e sulle comunità locali.
“Vogliamo dare il nostro contributo sul tema di come rinsaldare la città, ricucire le diverse zone e periferie urbane; di come fare dialogare le istanze di chi detiene responsabilità a vario titolo (istituzioni, terzo settore, associazioni e sindacati, ...) con le persone, con le energie sociali e culturali, in un progetto di città realmente inclusivo, centrato su uno sviluppo sostenibile dal punto di vista dell’equità sociale, ambientale, intergenerazionale e su uno sviluppo umano.”
Le ACLI vogliono contribuire al movimento di idee, proposte, visioni da mettere in campo in vista della primavera 2021 a Torino: “Guardiamo con attenzione anche al percorso che la città di Torino avvierà verso le elezioni amministrative: c’è bisogno di nuovi cantieri di idee, di pensiero, di proposta politica” dice Raffaella Dispenza “che sappiano essere fortemente ancorate all’immaginario delle persone, alle reti sociali che infrastrutturano i contesti sociali, alle reti di coabitazione e vicinato che animano i nostri territori.”
Rimettere il lavoro al centro e costruire un welfare cittadino sempre più territoriale e inclusivo
Le ACLI a Torino costituiscono un attore privilegiato del sistema di welfare cittadino, attraverso i propri servizi di Patronato e Caf, attraverso numerose iniziative e servizi sul versante dell’assistenza domiciliare e familiare, che incontrano complessivamente ogni anno 140.000 famiglie nel territorio della Città Metropolitana.
Dichiara la neoeletta Presidente: “È ormai evidente che la pandemia nel medio periodo ci condurrà ad una fase recessiva dell'economia che avrà come conseguenze l'aumento della disoccupazione e della povertà, che colpirà le categorie meno tutelate e protette e in generale quelle persone che vivono già una qualche forma di deprivazione non solamente economica. Il quadro è ulteriormente aggravato dal fatto che la quantità di forme di sostegno al reddito alle famiglie non è sostenuto da un adeguato sistema di servizi in grado di avviare, sviluppare, monitorare, implementare progetti di capacitazione delle persone, progetti cioè capaci di fare uscire le persone da situazioni di povertà che rischiano di diventare croniche.”
“In questo momento in cui gli scenari futuri sembrano poco prevedibili, è fondamentale che il lavoro assuma una forte centralità nella costruzione degli scenari futuri, con una forte attenzione al valore del lavoro, alla dignità del lavoro e infine alla qualità del lavoro. Servono strumenti concreti per ripensare la globalizzazione, per orientare la digitalizzazione dell’economia, per fare del lavoro una opportunità di crescita individuale e sociale.”
Non sembra facile in una fase in cui si teme una crisi epocale, ma si tratta pur di un periodo in cui saranno messi a disposizione strumenti economici inediti, grazie alle ultime scelte dell’UE (Recovey Fund):
“Bisogna osare il cambiamento” afferma Raffaella Dispenza “Sappiamo che le crisi possono anche produrre biforcazioni possibili, inversioni di rotta, ma occorre maggiore intenzionalità affinché le politiche vengano attuate col concerto della cittadinanza, dei mondi associativi, del terzo settore, di quel mondo vivace e proattivo che rende ancora oggi Torino una città fortemente orientata al sociale, la città dei santi sociali”.