"La nostra scuola da sempre è rimasta uguale a se stessa: sia come tempi, che come luoghi di insegnamento, ma anche sul piano della didattica. Al tempo della pandemia e della rivoluzione digitale, questi sono approcci che mostrano tutti i loro limiti e che impongono la necessità di cambiare".
Così Fabrizio Manca, direttore dell'Ufficio Scolastico Regionale del Piemonte: un appello che arriva in un periodo particolare della storia (è sotto gli occhi di tutti), ma in particolare in occasione dell'inaugurazione della Settimana del lavoro 2020, evento organizzato da Ismel che, così come molti altri, deve osservare le misure di prudenza e prevenzione contenute nel dpcm presentato domenica sera dal premier Giuseppe Conte. E che quindi, pur rispettando la cadenza biennale, invece che presso il Polo del '900, ha dovuto ricorrere alla tele-conferenza via Web.
Non cambiano tuttavia gli obiettivi dell'iniziativa che l'Istituto per la Memoria e la Cultura del Lavoro dell’Impresa e dei Diritti Sociali vuole promuovere, con il sostegno di Fondazione CRT e Polo del ‘900. In particolare, la parola d'ordine è quella della "Formazione" e sarà analizzata dal 19 al 24 ottobre.
Dal 19 al 24 ottobre si terranno un ciclo di incontri, dibattiti, interviste online con oltre 60 relatori per fare il punto sul valore della formazione e il nesso tra formazione e lavoro, nelle diverse fasi e aspetti del percorso di creazione di cultura nelle persone. Si rifletterà quindi su istruzione ed educazione, formazione continua e permanente, formazione formale e informale.
"Obiettivo dell'evento - spiegano gli organizzatori - è prendere atto delle esigenze relative alla qualità dei processi di apprendimento – anche aggravate dalle misure di contenimento della pandemia – nelle scuole e nei contesti formativi rivolti ai lavoratori, per far fronte al rischio di ulteriori divari culturali connessi alle nuove forme di didattica e alle nuove tecnologie".
Tanti gli ospiti previsti (e di stretta attualità, soprattutto in questo periodo): dal presidente dell'Inps, Pasquale Tridico, chiamato a intervenire nella giornata di apertura alle 17 nel webinar "L'istruzione come motore della cittadinanza attiva e dello sviluppo". Venerdì 23 il nome di maggiore richiamo è quello della Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, che incontrerà le scuole al Liceo Einstein.
Di interesse anche l'appuntamento di giovedì 22, quando alle 14.30 l'esperto di scienze previsionali Alessandro Vespignagni, professore di Fisica e Informatica alla Northeastern University di Boston, dialoga con Giovanni Ferrero (presidente di Ismel) su come Imparare a (pre)vedere l'invisibile.
"Fin dall'inizio vogliamo sostenere questa manifestazione come occasione di riflessione e di osservatorio - ha detto Massimo Beretta Liverani, Fondazione Crt - proprio sul fronte delle iniziative per il lavoro. E' un momento in cui tutti sentono l'urgenza di fare, ma la tentazione di rimanere alla finestra è anche piuttosto diffusa, visto che è difficile al momento immaginare qualunque tipo di attività. Alla scuola va ridata il suo ruolo centrale nella sua funzione sociale, anche se in un momento come questo bisogna ragionare sulle possibilità di diluire la presenza, nelle modalità possibili".
"Quando parliamo di formazione e di futuro, parliamo delle nuove generazioni e dunque del futuro del nostro Paese - ha aggiunto Manca al suo intervento -. E in questi processi formativi è importante l'inclusione, ovvero la garanzia di coinvolgimento per tutte le categorie di persone. Altrimenti non si realizza il diritto universale all'istruzione". Parole che in un periodo di didattica a distanza (e non solo) suona ancora più attuale. "Oggi più che mai l'inclusione chiama in causa la scelta delle metodologie didattiche. E secondo me questo aspetto è legato alla funzione e alla professionalità del docente, che a loro volta devono essere in formazione continua, mentre la nostra scuola da sempre è rimasta uguale a se stessa".
"L’Assessorato all’Istruzione e all’Edilizia Scolastica ha avviato diverse azioni volte alla creazione di un sistema educativo integrato per favorire l’inclusione scolastica come il rafforzamento del sistema 0-6, il supporto all’innovazione didattica ed i Patti Educativi di Comunità - sottolinea Antonietta Di Martino, assessore comunale all'Istruzione -. Il Sistema 0-6 prevede la realizzazione dei Poli educativi per l’infanzia e la costruzione di un curricolo di base condiviso e con livelli di governance che comprendono tutti i portatori di interesse: si tratta di una fascia d’età su cui la Città sta investendo molto sostenendo l’incremento dei costi di gestione dovuti alla pandemia senza gravare sulle famiglie". "Per il supporto all’innovazione didattica - ha aggiunto -, si stanno avviando le sperimentazioni del progetto Scuola Centro Civico attraverso i laboratori di EDULab che coinvolge direttamente le imprese in un contesto controllato e coordinato".