"Salario e sicurezza per chi sta tenendo le fabbriche aperte. Federmeccanica non ascolti il funzionario Bonomi, ma il travet Pautasso". Così Giorgio Airaudo, segretario regionale di Fiom Cgil commenta i dati di adesione a livello locale dello sciopero nazionale indetto da Fim, Fiom e Uilm per il rinnovo del contratto di categoria.
"Una grande riuscita dello sciopero, nonostante le difficoltà della pandemia", fa notare ancora Airaudo. E i dati vedono adesioni con altissime percentuali in molte fabbriche del territorio torinese, con casi di 4 ore e casi di 8 ore di astensione dal lavoro: dal 90% della Denso di Poirino alla Primotecs di Villar Perosa, fino alla Dana di Luserna, dove l'adesione è dell'80%.
E ancora: Fucine Rostagno di Cuorgnè (8 ore) 90%, Fidia Chivasso 100%, Baopmarc 90%, Microtecnica 75%, Magna Olsa Moncalieri 95%, Ethos Energy 100%, Tenneco Cuorgnè 95%, Leonardo Caselle operai 90%, Fontana Chivasso 100%, Dana Graziano Rivoli 80%, Sogefi Settimo 90%, MA Chivasso 60%, Sumiriko Chivasso 90%.
"I lavoratori hanno colto l'importanza e hanno aderito in massa all'iniziativa - aggiunge Gianfranco Verdini, coordinatore regionale di Uilm -, Federmeccanica la smetta di ascoltare le sirene di Confindustria e presti orecchio invece alla piazza e a chi lavora, che hanno estremo bisogno di certezza per loro, per l'economia e per il Paese. Vogliamo la riapertura del tavolo delle trattative su basi serie e conclusive".
Un presidio è stato organizzato anche davanti alla sede di Leonardo a San Maurizio Canavese, alla presenza dei segretari generali di Fim, Fiom e Uilm Torino, Davide Provenzano, Edi Lazzi e Luigi Paone, dei delegati e dei lavoratori delle principali aziende metalmeccaniche del territorio.
“I metalmeccanici non possono aspettare la fine della pandemia per vedere rinnovato il contratto, i lavoratori hanno bisogno di certezze in un momento così complicato - dice Provenzano -. Bisogna tutelare il salario delle famiglie e il miglior modo per farlo è rinnovare in fretta. La posizione di Confindustria è surreale poiché chiede un rinnovo senza salario di fatto contribuendo all'impoverimento generale. Il settore metalmeccanico è un asse strategico per rilanciare l'economia italiana una volta finita la pandemia”.
E Lazzi aggiunge: "Lo sciopero è andato benissimo nonostante il momento non facile che stiamo attraversando. I metalmeccanici vogliono il loro contratto e i giusti aumenti salariali. Federmeccanica farebbe bene a svincolarsi dalla linea oltranzista di Bonomi, come già hanno fatto altre categorie dove il contratto si è firmato. Bisogna chiudere in fretta questa vicenda e riconoscere gli aumenti salariali anche per rilanciare i consumi e quindi l'economia in generale”.
“Oggi i lavoratori hanno risposto alla chiusura di Federmeccanica con un’adesione media allo sciopero dell’80 per cento - conclude Paone -. Durante il periodo di lockdown, i metalmeccanici hanno dimostrato grande senso di responsabilità, mantenendo in attività il cuore produttivo del Paese e mettendolo nelle condizioni di ripartire. Ci aspettiamo che questo venga riconosciuto dagli industriali e che, dopo il segnale che i lavoratori hanno lanciato oggi, si riapra al più presto il tavolo di trattativa per arrivare a una conclusione in tempi rapidi”.