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Sanità | 08 novembre 2020, 12:56

Medici impiegati come infermieri? La rivolta dell'Anaao: "Piuttosto si riattivino le prestazioni non urgenti che sono state sospese"

La segreteria piemontese: "Un’organizzazione efficiente utilizza al meglio le professionalità, non le demansiona certamente". Bocciatura anche dall'Ordine dei medici e dal Coordinamento delle professioni infermieristiche

Medici impiegati come infermieri? La rivolta dell'Anaao: "Piuttosto si riattivino le prestazioni non urgenti che sono state sospese"

"Se ci sono troppi medici, che si riattivino le prestazioni non urgenti che in questo momento si stanno erogando solo in privato". E' questo l'appello che la segreteria regionale di Anaao Assomed Piemonte dopo le notizie che vorrebbero - negli ultimi giorni - l'utilizzo nella nostra regione di medici in qualità di infermieri.

"Tutti i medici - prosegue Anaao - anche con specialità non strettamente attinenti ai quadri clinici del Covid, si stanno occupando dei malati Covid. Ortopedici, cardiologi, chirurghi. Con conseguente sospensione di tutti gli interventi e le visite non urgenti e non salvavita, ma comunque legate a patologie rilevanti. Ora l'ultima circolare del Dirmei prevede che ai medici possano essere attribuite mansioni infermieristiche".

"Chiediamo allora ai pazienti, cui sono state rimandate visite, esami e interventi se sono d'accordo che i medici ospedalieri che avrebbero dovuto curarli, ora vengano utilizzati per mansioni che non gli  competono, invece che proseguire a fare il loro lavoro. Un’organizzazione efficiente utilizza al meglio le professionalità, non le demansiona certamente".

"Se davvero ci sono troppi medici, che si riattivino allora le prestazioni non urgenti, che in questo momento sta erogando solo il privato, determinando una gravissima diseguaglianza nell'accesso alle cure. Attribuire a medici ospedalieri compiti infermieristici si configura inoltre come abuso di professione: anche per legge devi fare il mestiere per cui sei pagato e per cui hai studiato".

La conclusione è severa: "Si sta cercando di tappare malamente l'incapacità di previsione e organizzativa dei mesi scorsi, e degli anni scorsi, a discapito della professionalità di tutti e della ottimale cura dei pazienti".

E se critiche arrivano anche dall'Ordine dei medici, bocciatura netta è la posizione che giunge dal Coordinamento degli ordini professioni infermieristiche: "La professione di infermiere non si improvvisa. Le competenze devono essere rispettate in quanto il campo di attività è determinato dal profilo professionale, dall'ordinamento didattico e dal codice deontologico, dice Massimiliano Sciretti, presidente dell'Ordine delle professioni infermieristiche di Torino. "Crediamo che siano ben altre le strade da percorrere - aggiunge Sciretti -. Dal momento che si registra una indubbia carenza di laureati, perché non coinvolgere innanzitutto gli studenti di infermieristica degli ultimi anni prima di rivolgersi ad altre categorie professionali? A nostro avviso inoltre si dovrebbe dotare gli ospedali, Pronto soccorso, studi medici e strutture sanitarie di personale amministrativo in modo da sgravare infermieri e medici da quelle pratiche. Ciò sarebbe utile per rendere ancor più operative le categorie che sono a contatto con i malati in questo momento di emergenza sanitaria".

redazione

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