C’erano una volta i mercati a Torino. Il 12 novembre non è una data come le altre per i mercati torinesi, perché è a partire da oggi che negli spazi solitamente presi d’assalto dai cittadini sono letteralmente spariti diversi banchi.
Il Covid, come già accaduto durante la prima ondata, ha fatto scomparire le bancarelle non alimentari. Basta fare un giro per i tanti spazi riservati al commercio ambulante della città per rendersi conto di come i banchi siano ormai dimezzati. Impossibile recarsi al mercato per comprare vestiti, oggetti per la casa o altro. Rimane consentito acquistare frutta e verdura, pane e carne, pesce e formaggi. Insomma, resiste solo più il cibo.
Alle attività non alimentari è stato dato qualche giorno in più per esaurire le eventuali scoperte di merci deperibili, come per esempio i fiori. Il fatto che ci siano meno ambulanti, non rende necessario (almeno al momento) il contingentamento.
Per provare a tendere una mano al commercio, la Città ha pensato di consentire l’attività ai fiorai alla domenica e al pomeriggio, mentre i non alimentari spuntasti potranno operare nelle zone speciali non classificate come mercati, dove sono presenti al massimo sei posti.