Il club dei "migliori" si allarga. Anche per l'edizione 2021-2022 infatti Torino e provincia hanno i loro nuovi "Maestri del Gusto", selezionati da Camera di commercio, Slow Food e Laboratorio Chimico camerale per rappresentare al meglio la tradizione e il futuro dell’enogastronomia torinese.
Un riconoscimento che taglia un traguardo importante, visto che arriva al 20esimo anno. Ma che non cessa la sua funzione di promuovere quel che di meglio c'è tra agricoltori, produttori, artigiani e commercianti del gusto sparsi sul territorio.
“È un momento in cui abbiamo bisogno di buone notizie e i nostri Maestri del Gusto, in costante crescita negli anni in termini di numero e di qualità, rappresentano davvero una buona notizia per questo territorio, perché sono proprio loro tenacemente a tenere alto il nome della migliore tradizione enogastronomica torinese - ha sottolineato il presidente della Camera di commercio di Torino, Dario Gallina –. Per questo abbiamo voluto rendere noti oggi i risultati della selezione, rinviando a tempi più consoni la consueta cerimonia di premiazione: chi diventa Maestro del Gusto o chi si riconferma come tale ha, infatti, la legittima urgenza di far conoscere l’ottimo risultato sia ai propri clienti più affezionati, ma soprattutto ai nuovi consumatori, che proprio in un periodo come questo possono attivamente sostenere l’economia locale acquistando prodotti torinesi eccellenti, anche in vista del Natale”.
“Siamo davvero felici di poter annunciare, anche in questo anno particolare e difficile per tutti, i Maestri del Gusto di Torino e provincia 2021-2022. Si tratta di un progetto virtuoso che andrebbe preso come esempio nella promozione e tutela delle eccellenze di un territorio. Quest’azione – sostiene Carlo Bogliotti, Amministratore delegato di Slow Food Editore – negli anni ha invogliato molti altri a fare sempre meglio, a inventare nuove vie di produzione e di distribuzione gastronomica locale e a metterle a disposizione di un pubblico sempre più informato ed esigente. Per questo salutiamo i nuovi e "vecchi" Maestri del Gusto con particolare attenzione. Siamo giunti alla decima edizione di questo evento, un’iniziativa che vede da sempre la collaborazione di Slow Food. Una cifra tonda che avrebbe meritato una celebrazione con tutti i crismi del caso, con tutti i protagonisti in presenza, ma siamo sicuri che avremo occasione al più presto di recuperare ciò che ora ci impongono le restrizioni sanitarie. Nel frattempo, abbiamo a disposizione un elenco e un racconto di 215 aziende esemplari in cui fare acquisti e che possiamo sostenere per godere nelle nostre case delle loro meraviglie”.
Chi sono i nuovi maestri?
Il lavoro di selezione realizzato ogni due anni da Camera di commercio di Torino, Slow Food e Laboratorio Chimico camerale ha individuato per questa edizione 215 aziende, distinte in 26 categorie, dalle aceterie ai viticoltori, passando per pasticcerie, gelaterie, case da tè, liquorerie, panetterie, macellerie e molte altre.
Sono 75 i Maestri con sede principale a Torino, gli altri 140 in provincia, sparsi tra comuni dell’hinterland fino alle vallate di alta montagna. Tra questi aziende agricole, casari, viticoltori, ma anche piccole botteghe “boutique” nei centri storici di molti comuni. Tra sedi principali e secondarie, sono 90 infatti i comuni che possono vantare la presenza di almeno un maestro nel proprio territorio.
Sono 190 le aziende riconfermate dalla precedente selezione, tutte realtà che, una volta entrate nel progetto, hanno proseguito nel cammino di miglioramento e crescita proposto, confermando costantemente o addirittura migliorando i livelli di qualità già raggiunti. Sono 107, invece, i “Maestri da sempre”, ovvero i premiati da almeno 5 edizioni consecutive, e 14 le aziende presenti nel progetto dalla prima edizione del 2002.
Sono ben 25, inoltre, i nuovi Maestri, che entrano oggi a far parte della famiglia, dopo aver superato una rigorosa selezione che partiva da 61 candidature. Tra questi, ad esempio, si trova la pasticcera che produce salatini minuscoli e piccole paste elaborate del peso non superiore ai 4 grammi, il panettiere specializzato in grissini colorati, il macellaio che propone salumi aromatizzati al gin, l’apicoltore che fa viaggiare le api in tour dalla pianura all’alta montagna per ottenere un miele dai mille sapori, la giovane specializzata nella produzione di sciroppo d’ambra, ottenuto attraverso la macerazione dei fiori in acqua e zucchero.
Per quanto riguarda le 26 categorie, quella più numerosa è rappresentata dalle pasticcerie con 25 selezionati, seguita dai viticoltori (19) e dalle gelaterie e dalle macellerie, con 18 Maestri. Un solo rappresentante per le aceterie, solo 2 le salumerie e le case da tè, mentre arrivano a 3 Maestri le drogherie, i produttori di gofri e miasse, le liquorerie, i molini, le pescherie, i produttori di oli e quelli di vermut: un affresco completo di antico e moderno per comporre la migliore tavola tipica torinese.
Sempre più frequenti poi, nella grande famiglia dei Maestri, le “contaminazioni” o le collaborazioni tra vari esercenti, con eventi di presentazione congiunti, l’utilizzo reciproco delle materie prime nella creazione di nuove proposte o semplicemente la presenza di alcuni prodotti di altri Maestri del Gusto nei rispettivi punti vendita.
Durante questo particolare 2020, inoltre, molti Maestri sono stati protagonisti di gesti di grande solidarietà, attraverso donazioni di prodotti agli operatori sanitari e alle mense cittadine, dimostrandosi così anche Maestri di solidarietà. Proprio in questi giorni, infine, moltissime aziende si stanno riorganizzando per fornire attraverso l’asporto o il delivery i propri prodotti ai cittadini di Torino e provincia.
Tutti i nominativi e gli indirizzi dei Maestri del Gusto sono sul sito www.maestridelgustotorino.com