"La decisione di non riprendere le lezioni in presenza per seconde e terze medie, nonostante il passaggio del Piemonte in Zona Arancione, ci lascia perplessi e contrari". Lo scrivono 36 docenti del corso di Laurea in Scienze della formazione primaria dell'Università di Torino che chiedono al presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, "di riconsiderare la decisione".
"Se è giusto preoccuparsi dei posti di lavoro e delle attività economiche oggi in crisi, altrettanto giusto è preoccuparsi del lavoro futuro e delle competenze sociali e lavorative dei ragazzi oggi a casa", dicono i docenti che si schierano "dalla parte dei ragazzi e delle ragazze che chiedono di tornare in aula. Con tutte le precauzioni e le misure di sicurezza possibili ma in aula, subito. E per restarci".
"Abbiamo sentito affermare - scrivono i docenti - che 'riprendere una settimana prima di Natale non cambia nulla'. Ma interromperebbe un lungo distacco e questo per i ragazzi fa la differenza". Secondo i docenti, "la scuola in presenza è prima di tutto educazione, anche educazione alla sicurezza, seguendo le norme adeguate di comportamento, educazione civica, educazione alla convivenza tra diversità e alla relazione tra pari".
Ma c'è chi è di parere diamentralmente opposto: “Condividiamo la decisione della Regione di mantenere la didattica a distanza per il secondo e terzo anno delle scuole medie, pur comprendendo le difficoltà che una simile scelta può comportare per le famiglie e per gli insegnanti. È una misura che può consentire di limitare la diffusione dei contagi, come hanno sottolineato nei giorni scorsi i colleghi epidemiologi che hanno esaminato il problema”. Lo dichiara il presidente dell’Ordine dei Medici di Torino, Guido Giustetto, a proposito del provvedimento adottato dalla Regione in corrispondenza con il passaggio del Piemonte alla “zona arancione”.
I dati disponibili dicono infatti che dall’introduzione della didattica a distanza i casi di positività nella fascia fra gli 11 e i 18 anni di età si sono dimezzati, dopo un deciso incremento dall’inizio dell’anno scolastico.
Cgil, Cisl e Uil, invece esprimono 'netta contrarietà' all'ipotesi di rimodulare il calendario scolastico per attuare recuperi di lezioni e chiedono un incontro urgente al presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e al direttore dell'Ufficio Scolastico Regionale, Fabrizio Manca. I sindacati affermano, in una lettera aperta a a Cirio e Manca, di non essere stati in alcun modo consultati su risorse umane, eventuali risorse finanziarie previste e relazioni sindacali.
"Considerare il tempo trascorso in Didattica Digitale integrata come 'tempo perso' - sostengono Cgil, Cisl e UIl - rappresenta un misconoscimento dell'attività didattica svolta, del grande lavoro anche volontario di questi mesi, del carico sulle spalle delle studentesse e degli studenti".