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Economia e lavoro | 04 dicembre 2020, 11:00

JoinToYou, una giovane azienda bolognese protesa ai vertici della distribuzione della Marijuana Legale in Italia grazie al delivery

Il delivery della cannabis legale funziona bene anche a Torino. Intervista a Simone Santirocco, titolare di JoinToYou

JoinToYou, una giovane azienda bolognese protesa ai vertici della distribuzione della Marijuana Legale in Italia grazie al delivery

La Cannabis light da quando è entrata nel mercato italiano nel 2018  ha cambiato completamente il volto dell'economia di settore e dell'occupazione. La "marijuana light" è diventata infatti, un vero e proprio successo e sta iniziando a contribuire a dare una grossa spinta all'occupazione giovanile. Regolamentata dal ministero dell'Agricoltura, la canapa sta rendendo più semplice la vita ai moltissimi imprenditori che hanno investito nel settore in questi ultimi due anni. Grazie ad un piano di lavoro strategico, costruito su un modello di business che rappresenta oggi il punto di riferimento per molte giovani imprese, il settore della cannabis light sta coinvolgendo soprattutto le risorse più giovani della popolazione offrendo loro degli sbocchi professionali che fino a qualche anno fa sarebbero stati impensabili.

Ha meno di trentanni il giovane imprenditore che ha avuto l'idea di aprire il primo delivery di canapa legale a Torino, sfruttando il boom di aperture di negozi specializzati in cannabis light, per poi espandersi a Modena, Firenze e altri comuni. Il suo nome è Simone Santirocco ed è titolare di JoinToYou, un'azienda che fonda le sue radici sul delivery di Cannabis legale e derivati in Italia.

Lo abbiamo incontrato per farci spiegare il segreto del suo successo.

Com'è nata l'idea di aprire JoinToYou?
Innanzitutto, fin da adolescente mi è sempre interessato il mondo della cannabis, mi informavo tramite internet e riviste di settore, frequentavo il growshop della mia città e chiedevo informazioni al titolare, incuriosito da tutti quegli articoli affascinanti e “proibiti”. Ricordo che rimasi molto colpito da un servizio di “Le Iene” in cui mostrarono una consegna espressa di marijuana in USA tramite internet. Qualche anno dopo, con l’esplosione del settore CBD in Italia ho ripensato a quanto visto e ho deciso di provarci creando un delivery della cannabis legale nella mia città, Bologna”.

Cosa vi distingue dai vostri competitors?
Il nostro obiettivo è sempre stato quello di inserirci nel settore Cannabis Light come una realtà smart e innovativa, dopotutto siamo imprenditori e lavoratori under 30. La nostra idea di consegnare il prodotto direttamente a casa del cliente alla fine ha pagato e soprattutto ci ha distinto dai tantissimi CBD shop nati negli ultimi anni. Trattare la cannabis legale esattamente come viene trattato il cibo nel delivery, di cui siamo i pionieri del settore in Italia, è stata una scelta azzeccata, che ha ulteriormente avvicinato le persone a questo prodotto. Sicuramente ci ripaga anche la discrezione e l’anonimato che offriamo, in un paese come già detto altre volte, che ancora deve fare i conti con pregiudizi medievali. Si tratta di una scelta molto gradita dai clienti. Inoltre, abbiamo un canale social molto attivo sia su Instagram che su Facebook”.
Come fate a garantire un servizio di delivery in soli 45 minuti?

Siamo un team di persone a gestire tutto il processo di ordinazione e assistenza clienti, siamo sempre in contatto con i nostri fattorini e cerchiamo il più possibile di agevolare il loro lavoro, abbiamo un’organizzazione impeccabile che ci permette molto spesso di consegnare anche prima di 45 minuti”.

Quali sono i vostri progetti futuri?

Dopo aver aperto Bologna nel 2018, Torino nel 2019, Firenze, Modena e altre zone nel 2020, il 2021 ci vedrà arrivare in molte altre città italiane, inoltre in questi mesi abbiamo potenziato al massimo il servizio di spedizione in 24/48h in tutta italia rendendo gratuita la spedizione per tutti i clienti che non possiamo raggiungere (per ora) con i nostri fattorini. A breve saranno disponibili anche i nostri distributori automatici a Torino.”.

Crede che sia possibile che venga legalizzata la cannabis?

Ci sono buone probabilità che questo possa accadere in Europa nei prossimi anni, di recente ci sono stati sviluppi interessanti: la corte di Giustizia Europa ha ribadito che il CBD non è uno stupefacente e l’ONU ha riconosciuto le proprietà terapeutiche della cannabis, sotto raccomandazione dell’OMS. La stessa OMS chiede da anni di rimuovere la pianta e i suoi derivati dalla tabella degli stupefacenti. Per quanto riguarda l’Italia invece, purtroppo ancora oggi siamo costretti a sentire continue dichiarazioni antiscientifiche in merito alla cannabis, soprattutto da parte di politici provenienti da partiti che molto spesso sono al centro di scandali di varia natura. Questa ipocrisia è stata però vinta dalla popolazione: ormai in tanti si rivolgono al nostro mercato trovando benefici nei nostri prodotti e con la consapevolezza, allo stesso tempo, di sottrarre introiti alla criminalità organizzata, generando al contempo gettito fiscale per il paese. Inoltre, i nostri prodotti sono totalmente privi di effetti droganti, dunque anche sotto l'aspetto prettamente legalitario non abbiamo nulla da nascondere. Sono ormai molte le associazioni e realtà pro legalizzazione nel paese, alcune supportate anche da personaggi famosi, a prova del fatto che le cose stanno cambiando. Anche JoinToYou sostiene alcune associazioni come Meglio Legale e ha sottoscritto il Manifesto Collettivo per la Cannabis Libera. Direi che abbiamo vinto una battaglia, ma non la guerra. La strada è ancora lunga”.

Maurizio Losorgio

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