Una riforma della sanità per dare al Piemonte una nuova medicina territoriale. E’ una vera e propria rivoluzione quella che la Regione ha intenzione di attuare nel 2021 per quanto riguarda medici di base e pediatri in Piemonte.
Con 12 milioni di euro di investimenti, l’obiettivo è quello di curare il più possibile le persone a casa, senza costringerle ad andare in ospedale e riducendo così la pressione sui pronti soccorso. “Questo piano cambierà tutto” spiega Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte. “ Il Covid ha messo in luce le eccellenze della sanità piemontese che sono medici e ospedali. Ha però messo in luce le nostre gravi carenze, quelle della medicina territoriale assente” ricorda Cirio.
“Noi abbiamo medici di base straordinari, che vanno messi in condizione di lavorare in un sistema che li valorizzi. Curare la gente a casa, sul territorio, fa bene ai piemontesi che guariscono prima e meglio, oltre che a risparmiare risorse per la sanità” conclude il presidente della Regione.
La riforma si baserà su tre punti cardine: il potenziamento delle fondamenta, portando dal 70% al 100% la medicina di gruppo, la messa a sistema del lavoro di network di medici e pediatri e il monitoraggio dell’efficacia delle azioni intraprese attraverso indicatori di analisi.
“La ricerca di continuità assistenziale e i percorsi terapeutici permettono di migliorare il livello delle cure e il riacutizzarsi dei patologie che poi portano persone in ospedale”, sottolinea Luigi Icardi, assessore alla Sanità della Regione Piemonte. “Il piano ci permetterà di curare meglio le persone, di farlo a casa, riducendo la pressione sugli ospedali e sui pronti soccorso” racconta l’assessore. “Stiamo lavorando su un ulteriore progetto sui pediatri e di avviare un rinnovamento tecnologico della strumentazione grazie al fondo sanitario regionale. 7 milioni per le attrezzature di telemedicina” conclude l’assessore.
A seguito della riforma, che coinvolgerà 2.962 medici di medicina generale e 391 pediatri operanti in Piemonte, si dovrebbe riuscire a far scendere del 6% i ricoveri ospedalieri. Attualmente, il bisogno di cure in Piemonte vede il 21% dei pazienti soffrire di cronicità. A soffrire è soprattutto la popolazione più anziana: il 25% degli assistiti ha oltre 85 anni, mentre il 13% tra 75 e 85.
Infine, a proposito di medicina territoriale, buone notizie dal presidente Cirio circa il vaccino antinfluenzale: “Mi sono attivato con i contatti francesi e rispetto ai 934.000 vaccini consegnati, ne arriveranno 100.000 in più entro la prossima settimana: proseguiremo nella ricerca di nuove dosi, fino ad arrivare al 1.320.000 pezzi concordati nel contratto”.