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Attualità | 08 dicembre 2020, 07:10

Presepi al passo con i tempi

OsservaTorino, un punto di vista su cosa accade in città fornito da Domenico Beccaria. L'argomento di oggi? Il “presepe mascherato” allestito all’interno del Duomo

Presepi al passo con i tempi

Viviamo in un epoca in cui va di moda rileggere il passato con gli occhi del presente, come ci hanno mostrato gli ignoranti iconoclasti, il cui passatempo preferito è rovesciare le statue giù dai loro piedistalli, in una sorta di quello che nel calcio si chiama “fallo di frustrazione”. Ovvero, è il decimo tunnel ed il ventesimo sombrero che mi fa e siccome io non sono bravo come lui, mi vendico con un bel calcione vigliacco da dietro, mentre non può difendersi.

Incredibilmente, anche la Curia torinese non ha saputo resistere alla tentazione e, seppur in un altro contesto e con modi assai più garbati, ha riletto il presepe allestito in Duomo in questi giorni, con gli occhi stralunati di questo maledetto 2020. 

Ad ogni statuina umana, è stata fatta indossare una mascherina per proteggerla dal virus e proteggere gli altri. L’hanno scampata, come nella vita reale, gli animali. 

Sorgono spontanee un po’ di domande e considerazioni, una più irriverente dell’altra, ma vorrete scusarmi: ovviamente Giuseppe e Maria, essendo conviventi, hanno diritto di stare insieme nella capanna, ed i pastori sono autorizzati a stare in giro, per accudire gli armenti, così come i garzoni di panettiere, macellaio e fruttivendolo, che stanno facendo consegne a domicilio. 

Ma tutte le altre statuine? Sono forse in giro senza particolari necessità? Ed i soldati romani, stanno cercando il sedicente “Salvatore” o si limitano a verificare le autocertificazioni

I Re Magi non dovrebbero avere soverchi problemi ad arrivare, perché in Italia, si sa, anche nei periodi di più rigoroso lockdown, gli unici che continuavano ad arrivare indisturbati, erano i migranti. 

Piuttosto, dopo la nascita di Gesù, la Sacra Famiglia avrà il suo bel da fare per riuscire a scappare. Ma confidiamo che qualche tollerante centurione chiuda un occhio, magari rimbrottandoli con la frase di grammatica:”per stavolta passi...”. 

Scherzi a parte, la Curia ha imboccato una strada pericolosa, perché il rischio che la rilettura storica di spinga ogni anno un passo più avanti, potrebbe un giorno, magari nemmeno troppo distante, farci trovare attorno alla mangiatoia, due Giuseppi (“plurale” di Giuseppe, non Conte) ad assistere adoranti una bella bambina adottiva...

Domenico Beccaria

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