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Politica | 10 dicembre 2020, 19:53

A un anno dal pienone di piazza Castello, a Torino tornano le Sardine: "Crediamo ancora in una politica diversa"

Nasce l'associazione Mare Aperto e il blog Ittica. L'obiettivo? Raccogliere degli attivisti del Piemonte "per poter agire in concreto con iniziative, non appena sarà possibile"

A un anno dal pienone di piazza Castello, a Torino tornano le Sardine: "Crediamo ancora in una politica diversa"

Nel panorama politico italiano, condizionato dal Covid, sembravano essersi inabissate. Ed invece le Sardine, a un anno dalla manifestazione che portò in piazza Castello 40.000 persone circa, tornano protagoniste "online".

E' con una diretta Facebook che gli organizzatori dell'evento che riempì il centro di Torino sono tornati a farsi sentire, ricordando la serata del 10 dicembre 2019 e ragionando su come quell'esperienza possa avere dei risvolti ancora oggi, quando l'entusiasmo e la spinta di quella piazza sembrano essere in qualche modo scemati o nascosti dalle difficoltà della pandemia.

Un esempio concreto di come in realtà quelle idee trovino spazio nella contemporaneità è la nascita di Mare Aperto, un'associazione che raccoglie gran parte degli attivisti di Torino e del Piemonte "per agire in concreto con iniziative non appena sarà possibile", hanno fatto sapere. "Oggi siamo cresciuti - spiegano i promotori - e non siamo più solo piazze eterogenee di persone che protestano. Ci siamo dati nuovi obiettivi con lo scopo di rendere solida e significativa la nostra realtà territoriale, per trasformarla in un'esperienza che diventi qualcosa di utile per tutti e tutte".

Voce dell'Associazione sarà infatti un blog, Ittica, che punta a diventare "un'oasi di approfondimento, riflessione, dialogo e immaginazione nel mare magnum, per facilitare iniziative di cittadinanza attiva e far crescere la consapevolezza che uniti possiamo conseguire cambiamenti epocali". Uno strumento che vuole essere anche "un ponte con la classe politica, sempre più lontana dai problemi reali delle persone". Tra i promotori del blog e dell'associazione vi è Riccardo Bruno: "Vogliamo andare oltre a Facebook, oltre ai social network: le Sardine hanno tramutato le idee in un'esperienza di gruppo. Mare aperto vuole portare queste idee nella realtà".

All'evento online ha partecipato anche Max Casacci, fondatore dei Subsonica: "La politica non ha imparato molto da un anno fa, lo vediamo nella campagna elettorale torinese che sta riproponendo gli schemi di sempre: le Sardine saranno necessarie per presidiare e verificare che i veri temi non passino d'attualità". Dopo di lui, apparizione anche Mauro Berruto, ex tecnico della nazionale italiana di pallavolo: "Questo periodo ci ha tolto tante cose: salute, certezze, solidità economica e contatto umano: quel modello di sport valido per oltre 70 anni non esiste più". "La politica torni a occuparsi di sport: volgere lo sguardo dall'altra parte oggi, vuol dire incidere sul servizio sanitario nazionale tra 10 o 15 anni. Costruiamo un modello nuovo" ha concluso Berruto.

Nei vari interventi, con ospiti che si sono susseguiti, spazio anche a Sara Diena, Sardina e manifestante appartenente al gruppo Fridays for Future Torino: "Alla nuova Giunta chiederei di dare vita a un team che faccia rispettare gli accordi di Parigi 2015. La sostenibilità deve essere al centro di qualsiasi piano politico".

A chiudere il dibattito Mattia Santori, leader del movimento nazionale delle Sardine: "Un grande errore che si fa interpretando le Sardine è pensare che abbiamo solo riempito le piazze. Abbiamo raccolto tanti soldi per le mascherine e ci siamo messi a disposizione della rete solidale delle città in cui vivevamo". Su Torino e quella serata di un anno fa, Santori ha rivelato: "Ero convinto che non ce l'avremmo mai fatta, eravamo troppo deboli in un mare di squali. La piazza di Torino mi ha dato la forza di andare avanti, le foto di quella piazza hanno ridato energia al gruppo in un momento difficile in cui venivamo associati a CasaPound. Poi abbiamo dato un calcione nel sedere a Salvini e alla Lega".

 

Andrea Parisotto

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