“Per essere il primo anno intero di vita del Consorzio e della sua rinnovata denominazione, è già stata una bella sfida, - commenta Roberto Bava, Presidente del Consorzio del Vermouth di Torino – abbiamo ottimizzato i mesi di lockdown per costruire una associazione solida e pronta a fare il suo lavoro negli anni a venire, il Vermouth di Torino ha trecento anni e pensa in lungo”
Il Consorzio del Vermouth di Torino si è concentrato nel 2020 sulla strutturazione interna e sui regolamenti necessari al suo funzionamento oltre alla promozione e protezione dell’Indicazione Geografica “Vermouth di Torino” ove resa possibile dalle diverse situazioni di mercato. Pur soffrendo la chiusura quasi completa nel mondo del suo canale più naturale di sbocco come quello dell’Horeca, e dei cocktail bar nello specifico, le vendite da scaffale e di e-commerce hanno in parte temperato la diminuzione delle vendite dovute alla pandemia.
Il 2021, sarà un anno importante che segnerà il trentennale della creazione dell’Indicazione Geografica, infatti fu il 14 giugno 1991 la data storica di pubblicazione del Regolamento che del riconoscimento ufficiale del “Vermouth di Torino” come denominazione geografica protetta dall’Unione Europea, ma intanto ecco a seguire una cronologia delle attività dell’anno in chiusura.
Il percorso conduce ora a nuovi programmi di promozione e tutela dell’IG “Vermouth di Torino” in uno sforzo collettivo dei produttori storici e nuovi che stanno lavorando ad un importante programma per i prossimi anni.
Il vino aromatizzato nato all’ombra della Mole e conosciuto in tutto il mondo, ha visto un’evoluzione delle tecniche di produzione, della diffusione e del consumo negli ultimi tre secoli e la riscoperta di questi ultimi anni ne sta dimostrandone la giovinezza e continuandone l’evoluzione.
È sempre l’ora del Vermouth di Torino.