In riferimento al Decreto del Presidente della Regione Piemonte n. 1 del 5 gennaio riguardante la decisione di posticipare a lunedì 18 gennaio l’apertura delle scuole secondarie di secondo grado e ai diversi incontri che si sono svolti in questo periodo, FLC CGIL CISL SCUOLA E UIL SCUOLA PIEMONTE hanno ritenuto importante e necessario rivolgersi al Prefetto di Torino in qualità di coordinatore dei Prefetti del Piemonte, al Presidente della Regione Piemonte e al Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale del Piemonte per chiedere ed avere una serie di informazioni riguardo alla ripresa in sicurezza delle attività scolastiche della regione.
In particolare hanno chiesto:
• i dati epidemiologici e la documentazione relativa alle azioni preventive di contesto messe in atto a sostegno del funzionamento della scuola in Piemonte in quanto indispensabili per conoscere e comprendere i rischi di contagio e le conseguenti decisioni assunte, nonché la consistenza dell’emergenza epidemiologica per il personale della scuola, le allieve e gli allievi e per la comunità educante tutta, non solo della scuola secondaria di secondo grado, tenendo conto della ripresa oggi a pieno ritmo dalla scuola dell’infanzia alla scuola secondaria di primo grado
• alla Regione l’impegno ulteriore per la fornitura di adeguati dispositivi di protezione individuale, tra cui le mascherine FPP2 per tutto il personale docente e ATA
• la documentazione relativa al piano dei trasporti e ai piani operativi nelle diverse province già precedentemente richiesta
• di predisporre su tutti i mezzi di trasporto la presenza di stewart per il controllo dei distanziamenti a bordo
• di redigere e diffondere un “vademecum” per le scuole e per le famiglie, come concordato durante l’incontro dello scorso 4/1 con il Prefetto di Torino
• che le decisioni future siano tempestive, documentate e comunicate alle scuole e alle famiglie in tempi congrui per organizzare sia l’attività scolastica sia la vita familiare
• il chiarimento riguardo alle percentuali di presenza per le attività laboratoriali dal giorno 11 gennaio (50% o 100% degli studenti)
• il chiarimento sulle percentuali di presenza a partire dal 18 gennaio: hanno ribadito la contrarietà agli ingressi scaglionati con un secondo turno dalle ore 10 perché incompatibili con i ritmi della vita e della relazione educativa
• nel riscontrare il buon avvio del progetto “scuole sicure”, hanno sottolineato che è fondamentale agevolare e sostenere la partecipazione allo screening del personale delle scuole statali, non statali e private ed Enti del sistema della Formazione Professionale, attraverso il riconoscimento del tempo utilizzato per effettuare il tampone come orario di servizio
• al Presidente Cirio un adeguato riferimento al sistema della Formazione Professionale nelle disposizioni che riguardano il sistema di istruzione
FLC CGIL – CISL SCUOLA E UIL SCUOLA PIEMONTE dichiarano: “Attraverso la nostra azione sindacale attuale e passata, in costanza rivolta al riavvio della scuola in presenza e in massima sicurezza della scuola di ogni ordine e grado, intendiamo ancora una volta dare tutta la solidarietà e il sostegno alle studentesse e agli studenti della scuola secondaria di secondo grado che stanno chiedendo di tornare a scuola. Il nostro impegno è che ritornino a scuola per lavorare e crescere insieme nelle migliori condizioni possibili e, con fermezza, senza assecondare una facile ricerca di consenso, che rientrino in piena sicurezza".
"Ritardi e occasioni mancate hanno contribuito a far tenere chiuse le porte oggi della scuola secondaria di secondo grado e il prezzo più alto lo stanno pagando loro, gli adolescenti, i ragazzi e le ragazze dai quattordici ai diciotto anni. Il loro benessere fisico e psicologico, le ricadute e gli effetti di questi giorni devono essere la prima delle preoccupazioni dell’intera comunità. La nostra attenzione è costantemente rivolta, attraverso la tutela dei diritti di salute e contrattuali, a tutta la comunità educante".
I segretari generali Limone, Penna e Meli ribadiscono l’impegno e l’auspicio di proseguire con le istituzioni interpellate un percorso comune, in un frangente tanto difficile come questo, nel rispetto delle reciproche competenze e responsabilità.