Una lettera aperta destinata al presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, per portare alla luce una tematica di estrema attualità, in epoca di pandemia: la vaccinazione anti Covid di anziani e malati che in questo momento si trovano in carcere.
La scrive l'Associazione Marco Pannella di Torino, chiedendo massima priorità anche per questa categoria di persone. "Con l'arrivo del vaccino anti-Covid si pone, anche nella nostra Regione, il problema della necessità di una vaccinazione dell'intera popolazione in presenza di una pandemia - scrivono Sergio Rovasio, presidente Associazione Marco Pannella di Torino e Mario Barbaro, Coordinatore Associazione Marco Pannella, membro della Segreteria del Partito Radicale -. Con esso il problema della priorità di somministrazione e la necessità di definirne i criteri, anche affrontando i problemi bioetici e pratici connessi. È molto importante tenere conto delle necessità degli individui anche a prescindere dalla loro condizione sociale".
"Le chiediamo di considerare con la massima attenzione e urgenza la condizione della popolazione detenuta affinché non vi sia alcun tipo di discriminazione - aggiungono -. Il carcere presenta inoltre criticità dovute al sovraffollamento che suggerirebbero massima priorità per la vaccinazione sia per i rischi di gravi conseguenze per la popolazione detenuta e anche per il personale costretto già a duri turni di lavoro in condizioni spesso difficili. Chi si trova in condizioni di detenzione non ha la possibilità di mantenere le distanze necessarie come il resto della popolazione e ci auguriamo che i tecnici, che indicano i criteri di priorità riguardo la vaccinazione della popolazione, non ignorino tali condizioni".