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Attualità | 18 gennaio 2021, 19:09

Sicurezza nelle periferie, Torino dice "sì" agli occhi elettronici: in arrivo nuove telecamere

Verranno installate in Barriera di Milano, Aurora, Madonna di Campagna e Borgo Vittoria. Particolare attenzione in alcune zone della Circoscrizione 6

telecamere

Torino dice "sì" agli occhi elettronici: in arrivo nuove telecamere, soprattutto in periferia

Torna a essere una priorità la sicurezza delle periferie. La Sala Rossa ha infatti approvato due documenti per chiedere di aumentare la presenza di telecamere nei quartieri periferici, storicamente considerati più a rischio.

Le zone individuate da un documento firmato da Fabrizio Ricca (Lega) sono quelle di Barriera di Milano, Aurora, Borgo Vittoria e Madonna di Campagna. Particolare attenzione poi, grazie a un secondo documento presentato da Raffaele Petrarulo (Lista Civica Sicurezza e Legalità), anche a diverse aree della Circoscrizione 6: nell'ambito del progetto Argo, infatti, ci si concentrerà su piazza Bottesini/Foroni; largo Palermo angolo via Sesia; via Scarlatti angolo via Montanaro; via Montanaro angolo corso Palermo; via Leinì angolo corso Giulio Cesare; corso Vercelli angolo via Elvo; piazzetta Montanaro; largo Giulio Cesare nord e sud.

“Con l’approvazione da parte del Comune di Torino del nuovo progetto per la video-sorveglianza diffusa nei quartieri a rischio, il piano per la Sicurezza Integrata della Regione Piemonte diventa operativo" commenta entusiasta Ricca. "Il Piano di Sicurezza integrata, progettato coinvolgendo istituzioni come Prefettura e Questura, farà sì che nei prossimi mesi il Comune di Torino possa acquistare, e posizionare in zone maggiormente interessate da episodi di criminalità come spaccio o reati contro la persona e contro il patrimonio, un elevato numero di nuovi sistemi di videosorveglianza per monitorare costantemente la situazione. Si tratterà di un investimento di quasi un milione di euro dedicato proprio a questo scopo" spiega il capogruppo della Lega e assessore regionale alla Sicurezza.

"Dopo anni di battaglie cominciate con la Petizione di oltre mille cittadini, con me primo firmatario, presentata nel 2014 e disattesa dalle forze politiche di allora, abbiamo la possibilità tangibile e fruibile di posizionare le telecamere nei punti chiave e più insicuri" esulta Petrarulo.

Entrambi gli atti sono stati approvati con 21 voti favorevoli. Tra gli scettici Maura Paoli (M5S): "Vogliamo a tutti i costi mettere le telecamere? Ok, mi arrendo, nonostante l'efficacia non sia provata. Regno Unito e Francia stanno abbandonando questi sistemi di videosorveglianza, ma la Lega non lo dice perché fa comodo a livello elettorale".

Installare telecamere, trasformare le città in una sorta di Grande Fratello è una soluzione retorica e antica. In tutte le grandi capitali europee la video sorveglianza è accompagnata da azioni sociali mirate per l’integrazione, la tenuta sociale e soprattutto in questo tempo di pandemia dovremmo rafforzare la sorveglianza sociale" attacca il consigliere Enzo Lavolta (Pd).

"La sicurezza integrata non vuol dire solo telecamere, ma esistono altri strumenti come l'illuminazione, il welfare, il rilancio economico e i provvedimenti di carattere sociale. C'è una richiesta dei cittadini, sta all'amministrazione accoglierla" ribadisce la capogruppo pentastellata Valentina Sganga.

La sindaca Chiara Appendino ha spiegato che la videosorveglianza è uno dei tanti strumenti che si inseriscono nel lavoro condiviso con altri enti, così come si sta facendo con il potenziamento dell’illuminazione e la riduzione della burocrazia: non è la soluzione a tutti i problemi, ma si accompagna a interventi sociali e culturali che la Città sta portando avanti.

Andrea Parisotto

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