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Attualità | 16 agosto 2025, 12:16

“Restituiamo quello che abbiamo ricevuto dalla montagna”

Un gruppo di volontari del Cai di Pinerolo si ritrova al lunedì per sistemare i sentieri e i percorsi delle valli pinerolesi: “Siamo pronti per riqualificare l’anello del Chisone, ma ci manca il sostegno economico”

I volontari della manutenzione dei sentieri al lavoro

I volontari della manutenzione dei sentieri al lavoro

Dorino Piccardino, Uliana Cagnasso e Luciano Savarino sono tra i volontari del gruppo Cai che si occupa della manutenzione dei sentieri che operano dal 2011: “Avevamo un rifugio così bello, Casa Canada, ma i sentieri che ruotano attorno erano vergognosi, siamo partiti da quelli. All’epoca eravamo quattro o cinque persone, tanti si sono ritirati, altri si sono aggiunti nel tempo ed è venuto fuori un bel gruppo”. 

Oggi nel gruppo sono attive 25 persone con un’età media di 65 anni: “È un interesse riservato a questa età qua - spiegano i volontari -. Ogni lunedì ci troviamo per pulire i sentieri che sono diventati poco percorribili. Abbiamo provato a organizzare di sabato, ma è stato un fallimento. Oggi abbiamo un nucleo organizzativo di cinque persone che fa da coordinamento, perché bisogna poi muoversi con i Comuni che sono i reali proprietari dei sentieri”. 

Una nota dolente quella dei rapporti con i Comuni, non sempre facili: “Spesso non collaborano. I Comuni di Frossasco e Cantalupa, su cui gravita il rifugio di Casa Canada, latitano. Sul lato Frossasco manca un parcheggio, nonostante l’utenza sia alta. Va meglio in val Chisone dove la collaborazione è ottima, come per esempio a Fenestrelle e Usseaux”. 

Un contributo costante quello dei volontari del Cai: “Lavoriamo tutto l’anno. D’estate magari ci teniamo più alto, mentre in inverno lavoriamo principalmente nella conca della Val Lemina e a Casa Canada”.

Lavoro che tuttavia richiede un sostegno: “Il supporto che chiediamo è principalmente economico per acquistare cartelli, benzina per gli strumenti, assi di legno per le passerelle”. Il gruppo riceve dalla sezione Cai Pinerolo, mille euro l’anno, mentre il Cai nazionale dà un contributo sui bandi come quello del Sentiero Italia. 

“Stiamo restituendo quello che abbiamo ricevuto dalla montagna. Il bello per noi è andare a riscoprire i vecchi sentieri usati per il lavoro e poi abbandonati. Uno di questi è quello che abbiamo dedicato ad Agostino Benedetto. Ci stavamo già lavorando quando purtroppo è morto. Abbiamo deciso di inaugurarlo dopo 40 giornate di lavoro su tre anni. Un intervento di cui possiamo essere orgogliosi”. Si tratta di un percorso da 10 km che tocca i Comuni di Prarostino, Bricherasio e Angrogna: “Era una vecchia mulattiera per lavorare. In parte era totalmente distrutta. Abbiamo spaccato pietre, tolto alberi caduti e messo le indicazioni”. 

“Adesso abbiamo lavorato su un sentiero che collega la parte alta del Crò con i due agriturismi Fiorendo e Pinareul Arios, intitolato Sentiero dei Castagni perché riporta indietro all’economia della raccolta delle castagne. Abbiamo lavorato per 4 o 5 giornate lungo 2 km di percorso. Il sentiero ora è passato da 30 cm a 70 cm, abbiamo installato alcune piccole passerelle in legno nelle zone dove passava l’acqua. Per questo abbiamo ricevuto un contributo dell’Unione Montana e del Comune di Pinerolo” indicano.

Due i sogni nel cassetto del gruppo. Uno riguarda la riqualifica dell’anello del Chisone: “Ci piacerebbe renderlo fruibile. Parte da Ponte Chisone, passa da Pinerolo fino al guado di Macello per tornare a Pinerolo e San Secondo. I comuni coinvolti sono sei Cavour, Garzigliana, San Secondo, Pinerolo, Osasco, Macello. Lo abbiamo allargato fino al Castello di Miradolo perché si pensava in futuro di poterlo inserire nella Strada dei Borghi. Sono 16 km, un lavoro che sarà lungo, ma noi siamo pronti. La spesa tra tutto si aggira sui 15 mila euro circa, abbiamo raccolto un terzo della somma, ma ci serve altro sostegno per poter partire e acquistare tutto il materiale necessario. Avevamo anche l’idea di coinvolgere il fotografo Batti Gai per alcuni scatti agli aironi siccome l’anello lo si voleva nominare ‘Sulle tracce degli aironi’”.

L’altro sogno del gruppo è sistemare il sentiero del Plaisentif, un sentiero a metà costa che collega le borgate alte della Val Chisone per circa 50 km: “Ci stiamo lavorando, adesso siamo su un tratto di sentiero a Usseaux dove c’è anche un sito archeologico di 4 mila anni fa. Abbiamo riportato il sentiero a 80 centimetri di larghezza”. 

Chiara Gallo

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