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Politica | 09 marzo 2021, 15:48

Appendino: "Torino laboratorio politico M5S-csx". I grillini si dividono

La reazione dei principali esponenti del Movimento. Chessa e Sicari dicono un sì convinto. "No" sfumato da Versaci, che spiega: "Credo che a livello nazionale sia possibile creare qualcosa, ma non per la Comunali"

La sindaca di Torino Chiara Appendino

La sindaca di Torino Chiara Appendino

Il M5S Torino si divide sulla possibilità che Torino possa diventare un laboratorio di intesa con il centrosinistra per le Comunali 2021, come auspicato questa mattina da Chiara Appendino in un'intervista a Repubblica.

Tra i favorevoli a questa possibilità il consigliere Marco Chessa, che sottolinea come il governo del Paese e di alcune grande città rendono necessaria la trasformazione del Movimento "in una forza politica di proposizione e non di interdizione, che si apra al dialogo con gli altri schieramenti politici di rilevanza storica come quelli presenti nel campo del centrosinistra". "Un dialogo - continua - che deve necessariamente prescindere dal passato e che deve mettere al centro temi concreti per un rilancio post pandemico di Torino, dando la massima priorità ad urgenze come quelle del lavoro e dell'occupazione".

Dice sì a un'alleanza M5S-Pd-Leu anche il numero uno della Sala Rossa Francesco Sicari, che definisce l'intervista di Appendino "coraggiosa". "Ci vuole coraggio - spiega - quando si decide di parlare di contenuti e progetti che guardano al futuro, invece di parlare solo di poltrone e candidature come recentemente dichiarato anche dall'ex segretario Zingaretti o come si sta facendo anche su Torino, dove in piena continuità con le dinamiche Renziane, alcuni partiti (compreso il mio) si cerca in ogni modo di tenere diviso un fronte progressista e ambientalista che esiste e che sta trovando in Giuseppe Conte, una guida".

A ribadire nuovamente il suo no a convergenze con il centrosinistra è il pentastellato Fabio Versaci, che spiega: "Le alleanze si creano parlando e coinvolgendo la propria base politica per spiegare ai cittadini quale sia davvero l'obbiettivo politico: quelle forzate, create nei palazzi a colpi di intervista non servono a nulla. Credo che al livello nazionale sia possibile creare qualcosa ma a Torino per le prossime amministrative è impossibile", conclude il grillino.

Sul laboratorio tra M5s, Pd e Leu evocato dalla Appendino è intervenuta anche la capogruppo pentastellata in Consiglio comunale Valentina Sganga: "È una posizione legittima, ma la condivido solo in parte. Per far partire un percorso come quello auspicato dalla sindaca serve scendere nella realtà per confrontarsi con essa. La realtà ha dei limiti, primo tra tutti la mancata volontà locale di un progetto comune tra M5s e Pd", sottolinea Sganga.

"Per superare questi limiti non si può prescindere dall'ascoltare la base e non si può prescindere dal fatto che siano gli organi locali delle forze politiche a confrontarsi. Anche perché se non fosse così a cosa servirebbe? A perdere?  A ripetere esperienze fallimentari come quella delle regionali in Liguria? Non credo siano questi gli obiettivi", aggiunge la capogruppo del M5S.

"La città è un organismo complesso: ci sono delle aspettative, delle attese, delle risposte da dare quotidianamente ai cittadini - conclude Sganga - Torino può essere un laboratorio se questo processo parte dal basso e se si sviluppa compenetrandosi, ma non subendo sovrapposizioni, con le prospettive politiche nazionali".

Cinzia Gatti

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